domenica 17 ottobre 2021

La voglia di ritornare

Ultimamente mi ritrovo spesso a leggere i blog.
Ultimamente vedo persone che, come me, li utilizzavano decidere di ricominciare.
Ultimamente sento moltissimo la mancanza della scrittura.

... e allora che cosa m'impedisce di riappropriarmi di questo spazio? 

La mancanza di Tempo.
Questa totale assenza di Noia che in me sta generando una sorta di Mostro.
Si perché un tempo quando avevo il Tempo alla prima avvisaglia di Noia io Creavo. Non importa la qualità di quello che scrivevo, disegnavo, impastavo, progettavo ... nooooo importava l'effetto terapeutico che aveva su di me, semplicemente perché facevo ciò che mi piaceva e ciò che mi arricchiva ( non materialmente intendo ).

... e invece ora la sveglia suona al mattino e inizio a correre, come la Gazzella 😛 ... e il mio Leone è il Tempo tutto bello farcito di mille cose da "dover" fare.

Credo che tutto questo correre, in generale, ci stia rendendo brutti.
Non ci fermiamo più ...e quindi non assaporiamo, non meditiamo, non osserviamo, non contempliamo, non approfondiamo.
Non mi piace questa società!

Sono un po' stufa. Bramo la lentezza... e vorrei anche un Mondo di Persone diverse già che ci siamo, perché la Terra in se' è meravigliosa e perfetta... ma il genere umano che la abita e la gestisce ( o s'illude di gestirla) lascia molto a desiderare e ormai nei miei simili trovo veramente pochissima sintonia ... e il Blog aveva anche questo di bello, ci si commentava tra Simili e Sensibili, quindi era più facile pensare che c'era Speranza!

Tornerò? Imparando prima o poi a gestire il Tempo forse si!

martedì 8 gennaio 2019

Piccoli suicidi tra amici


Primo libro del 2019! E' la seconda volta che do il via ad una nuova annata di letture con il Paasilinna, fu così anche nel 2015 con "L'anno della lepre", prima opera letta di quest'autore. 


Purtroppo Arto Paasilinna ci ha lasciati ad Ottobre e tutti i suoi libri esposti da Feltrinelli, in sua memoria, nelle bellissime edizioni Iperborea, mi hanno rammentato che ne volevo approfondire la lettura.
Un po' ovunque è scritta la sua curiosa biografia: guardiaboschi, giornalista e scrittore. Tre identità che unite alla sua nazionalità finlandese caratterizzano in modo particolare le sue opere.
Ho letto anche su Repubblica che la sua nascita fu rocambolesca, si racconta infatti che venne alla luce il 20 aprile 1942 a Kittilä, in Lapponia,  a bordo di un camion in fuga di fronte all'avanzata dell'Armata Rossa. 
Paasilinna è famoso per il suo umorismo che sfiora quasi l'assurdo... e che direi che questa sua caratteristica trionfa in "Piccoli suicidi tra amici", dove la voglia di morire di un gruppo di persone,"i suicidandi", si trasforma in una specie di tour delle meraviglie d'Europa su un pullman di gran lusso.
In questo libro praticamente via via che i personaggi entrano in scena si scoprono i molteplici aspetti delle debolezze e delle fragilità umane.
Si comprende, che almeno per qualcuno, vi è una soluzione al suicidio o alla disperazione, basta solo "vivere come se non ci fosse un domani" e, al di là degli eccessi sfrenati che si concedono i nostri protagonisti , non vi è nulla di più vero. Il segreto è nel non avere più troppa paura delle conseguenze e della propria quotidianità ma soprattutto nello spalancare spensieratamente gli occhi alla bellezza che ci circonda. A volte funziona!

In ultimo questo libro mi ha fatto riflettere con le osservazioni a pag. 159/160/161 sulla società finlandese, da me costantamente esaltata dalla mattina alla sera per il suo grado di civiltà, ma che leggendo questo righe ha fatto vacillare un po' le mie convinzioni.
Ad ogni popolo le proprie sciagure!






"in questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto" p.7

"...ogni giorno è per ciascuno sempre il primo della vita che gli resta da vivere, anche se siamo troppo occupati per rendercene conto. Solo chi si è spinto fino alla soglia della morte comprende che cosa vuol dire in pratica l'inizio di una nuova vita" p.24

"Perchè diventi casa, un appartamento condominiale deve essere abitato da una donna. Se lei se ne va, o muore, la casa torna ad essere semplicemente un edificio, una baracca, un buco" p.51

martedì 30 maggio 2017

Nostalgia

Non ho mai avuto una vera nostalgia del passato... non vorrei ritornare indietro, mi piace vivere "adesso" e veleggiare verso il futuro. Se ripenso alla scuola poi, nonostante fossi una ragazza studiosa, non vorrei per nulla al mondo ritonare indietro nel tempo... (forse proprio perchè ero una ragazza studiosa).
Il presente mi piace, ma se penso alle fatiche e alle imprese che si compiono per far funzionare la vita, la quotidianità ... ecco no, non avrei per niente voglia di ricominciare da capo.
Però...
Però adesso che vedo il mio bambino (distrutto) alla fine di questa prima elementare, che è pur andata benissimo e pare trascorsa in un lampo, provo un pizzico di nostalgia.
Lo vedo lì, intento a stilare il suo primo elenco dei buoni propositi per l'Estate e lo invidio un po'.
Era magico questo momento alla fine dell'anno scolastico, le ultime fatiche per arrancare verso la fine... e poi la libertà. Tre mesi che all'inizio di giugno parevano infiniti e ai primi di settembre erano trascorsi in un attimo.
Ma che magia unica!!! Quella stanchezza unita alla voglia di fare, di progettare il tempo libero, quella libertà di annoiarsi, di tuffarsi, di leggere, di odiare i compiti che riportavano alla realtà in un tempo che era assolutamente quello della fantasia.
Mi mancano quelle estati, forse perchè sto invecchiando e il ricordo della scuola si allontana...
Mi mancano quelle estati perchè da tempo forse l'estate è il periodo in cui aumento il lavoro e lo stress  (e quest'anno molto probabilmente ancor di più) ...
... e più che quelle estati mi manca quel senso di "promessa"  e di libertà alla fine dell'anno scolastico...

Roseto Di Nervi - Genova

sabato 2 luglio 2016

San Giovanni e San Pietro ... e l'Estate che (non) parte...




"macaiaaaaaa", scimmia di luce e di follia, foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia
♪ ♫ ♩ ♬ ♭ ♮ ♯ ♪ ♫ ♩ 
 canta Paolo Conte in una sua nota canzone
... ecco il problema: Maccaia  che, come spiega perfino wikipedia, è vocabolo strettamente genovese ad indicare uno stato meteo nuvoloso e lepegooooo caratteristico proprio del Golfo di Genova, quando tutt'intorno il cielo è blu e noi siamo oppressi da strati di umidità.
 
Tra Maccaia, sfighe varie, reazioni da richiamo di vaccino, dentisti, lavoro etc quest'Estate non vuole saperne di partire... non che per me sia mai stagione lieve visto che lavoro forse di più, abbandonata da un trasporto pubblico che mi colora la bile di verde e dovendo fare i salti mortali per animare ludicamente e spensieratamente le ore rimanenti al mio pargolo, tuttavia cerco sempre o almeno negli ultimi anni di farmi piacere quest'Estate Benedetta, la stagione dei miei natali.
Quest'anno è dura, mille buoni propositi, voglia (stranamente) di mare e di sole... ma riuscire ad andarci sembra impossibile, tutto l'universo si muove in direzione contraria...
 
L'Estate comunque dovrebbe essere partita con la festività di San Giovanni, anzi con la Vigilia di San Giovanni che mi ha comunque regalato ore liete. 
Sono riuscita innanzitutto a vedere la mostra Body Worlds nella mia città, che mi attirava da mesi e che mi è piaciuta moltissimo, non mi ha ne' delusa ne' impressionata come è accaduto invece ad alcuni amici, anzi è riuscita a commuovermi.
Con il cucciolo il pomeriggio del 23 abbiamo paciugato sul terrazzo facendo pozioni... lui ha mischiato spezie, terra, fiori e.... sapone .... io invece ho semplicemente preparato l'Acqua di San Giovanni con erbe profumate e fiori colti nei dintorni. Con quest'acqua, condita dalla brina nottura, al mattino del 24 bisognerebbe lavarsi (nel nostro caso il volto)... L'acqua di San Giovanni porta via tutti i malanni (niente di più falso ... almeno per noi ah ah )

La sera ci siamo concessi uno "strappo alle regole" con una cenetta veloce da McDonald's.. eh si anche le più salutiste come la sottoscritta a volte scivolano sul bagnato .... e poi via ad esplorare i vicoli di Genova con il tradizionale Ghost Tour...



Ghost tour ovvero seguire una mappa di eventi e misteri per il dedalo di stradine del nostro centro storico, dove Figuranti in costume rappresentavano scenette storiche e leggendarie.Le nostre preferite quest'anno sono state "La violetta dei caruggi e altre storie" leggende cantate in dialetto e musicate con la chitarra sotto uno splendido cielo quasi stellato, uno spicchio di cielo ritagliato tra i tetti di piazzetta Garibaldi e percorso da pazze rondini che sembravano voler prendere parte anche loro allo spettacolo.  
Molto carina anche in Piazza Pellicceria la rappresentazione della morte di Pellegrino Piola, accoltellato dall'amico Giovanni Battista Bianco. 
In piazza del Ferro invece mi ha perfino emozionata la vicenda di Vittoria Firpo, fattucchiera per amore del Borgo di Pre, realizzata splendidamente, con danze sensualissime, atmosfera magica, musica e colorate gonnellone svolazzanti !!!
 A Palazzo Tursi per un attimo mi sembrava di essermi teletrasportata a Downton Abbey ... la mia amatissima (e oihmè quasi ultimata) serie tv del momento....
 ... e infine tutto si è concluso in Piazza Matteotti con il tradizionale Falò... farcito non solo con sterpi, foglie e legna.... ma di "desideri" scritti fitti sui bigliettini da tutti coloro che hanno partecipato alla festa e nascosti in mezzo alle fronde da due addetti molto allegri per il loro ruolo molto poetico di "portatori di sogni"...
 Per San Giovanni invece siamo saliti "a sorpresa" al paesello
 c'era caldissimo e la giornata è trascorsa tra passeggiate, realizzazioni di mandala floreali e raccolta di fragoline
 .. nei giorni scorsi infine abbiamo festeggiato San Pietro, l'onomastico del cucciolo, come tutti gli anni da quando è nato, una nuova festa portata dalla sua presenza, un pretesto per stare insieme, chiacchierare in un clima allegro ... è stata una serata piacevole ... unico neo la febbre del festeggiato...
... ecco con questi piccoli rituali si è ufficialmente aperto il portale dell'estate e mi auguro di cuore che dai prossimi giorni riusciremo davvero a godere dei pregi di questa stagione, delle lunghe serate (che in realtà già iniziano ad accorciarsi), della spensieratezza dell'ultimo anno libero da compiti, del mare, delle feste (anche dal lavoro) che prima o poi arrivranno, della compagnia degli amici e delle improvvisate in campagna....  per poter condire di leggerezza queste giornate costruendo un muretto con mattoncini di ricordi gradevoli.
Buona Estate!!!!!

domenica 19 giugno 2016

Come si cambiaaa ♪ ♫ ♩ ♬ ♭ (o "del distacco dalle "cose materiali")

E' un periodo che se mi soffermo ad analizzarmi mi scopro l'esatto contrario di quella che ero. Non è che siano cambiati principi e valori ci mancherebbe ma la vita cambia e di conseguenza ci cambia. 

Rivedo moltissime mie posizioni e modi di essere del passato e mi accorgo che oggi vedo "le cose" da inquadrature completamente diverse... e cambiando prospettiva spesso si cambia opinione.

Chiacchierando con un collega l'altro giorno l'ho basito per certe mie affermazioni apparentemente contraddittorie al mio modo di essere e scherzando mi è sfuggita una frase "chiamatemi Incoerenza". Del resto se prima l'Incoerenza la condannavo a spada tratta, oggi la sento una parte di me, ma nella sua accezione positiva...  sono un Essere Pensante... fin troppo pensante e analizza analizza... alla fine succede di comprendere che ad essere Fermi nelle proprie posizioni ci s'inciampa... non è tutto bianco o nero... i colori sono tanti e quando vediamo l'arcobaleno alla fine ci stupiamo sempre!
Ma se quelle sfumature di colore si analizzano tutte si scopre che in nulla si può essere "rigidi".

Oggi avverto come "un distacco dalle cose". I MIEI libri, un tempo mi appartenevano visceralmente. La loro sparizione (per pulizia o prestiti) quando vivevo con i miei genitori, causò liti storiche, amicizie quasi finite. Io ho sempre voluto "possedere" le cose, collezionarle (fumetti, libri, cd, cassette, dvd, oggetti, penne etc etc). come se la vita fosse eterna e io mi dovessi arredare una torre di cristallo in cui arroccarmi, in cui non mancasse nulla per rendere lieti i miei eremitaggi. Ancora oggi vengo attratta dagli acquisti di "cose belle"... perché di bellezza amo circondarmi e perché oihmè sono figlia di un'era consumistica.  Ancora oggi spolverando libri, diari ecc. mi viene voglia di "archiviarli", "schedarli"... è come una scintilla che esplode all'improvviso... la vecchia me che urla cercando di spintonare via il cambiamento che la vita ha attuato e che ormai la sta sgomitando nell'oblio.

Io non ho più tempo per catalogare. La vita non è infinita, se ho fortuna sono al giro di boa, archiviare è una perdita di tempo, non bisogna più archiviare ma scoprire, Guardare....
... e poi perché soffocarsi di oggetti quando il mondo è intorno a noi e tutto ci offre: biblioteche intere, natura, bellezza. Ho muri interi ricoperti di libri non letti o che non mi sono piaciuti, di cd, di dvd, vinili e videocassette che hanno perso significato, di cui non ho nemmeno più il supporto per ascoltare-vedere... perché basta un pc per vedere e sentire qualsiasi cosa.
Internet sembrava il "postalmarket" del consumismo e invece ci porterà al suo inverso...
La musica ormai la sento solo su you tube e i miei cd si "smagnetizzano" sugli scaffali mentre le copertine dei vinili vengono divorate dai pesciolini d'argento (che in questa casa sicuramente vivono in una sorta di paradiso).


I migliori addobbi per una casa poi sono il profumo di una torta che sfuma sulla tavola (che poi verrà mangiata) o un fiore raccolto (che poi si spampanerà) ... ma non importa, la bellezza non dura e perdere tempo non ha senso bisogna godere di quel suo momento di perfezione senza distrazioni.... ed intorno a noi è pieno di queste perfezioni.

L'età, la mia evoluzione, insieme a quella tecnologica e sociale dell'umanità mi stanno privando della voglia e del piacere di possedere e alla fine questo "distacco dalle cose" è positivo... però, ammetto, in queste "scarpe" devo sicuramente ancora camminarci un po' per accertarmi che siano comode e per lasciare andare del tutto "la vecchia me" !!!

P.S. Le foto che corredano al post sono solo alcune di quelle scattate durante l'ultimo nostro soggiorno in campagna che è stato un vero toccasana per l'anima ;)

lunedì 9 maggio 2016

Quasi 10 anni ...



Primavera "tempo di pulizie"... macchè... macchè ... io infatti sono una delle poche non amanti dei libri della Kondo. 
Non riesco a buttare via, però tutto sommato sono felice lo stesso. 
Tuttavia tanto per essere chiari le maniche dovrei rimboccarmele e "fare ordine" sul serio, nella mente, perché diciamolo sono in stato confusionale. 
Il problema è che sono sempre di corsa e quando mi fermo sono perduta, assalita da mille idee di progetti e di gestione a cui intanto so di non riuscire a mantenere fede!!! 
Volevo gettare via tutti i miei diari  (qui un'idea della mole) ma poi li ho letti... e mi son detta "noooo.... li riassumo" .... poi... "ma è un'impresa epica ed assurda..... li butto" .
... poi "no li tengo così".

Lo stesso succede con il blog: "Lo cancello"... "Ma no mi spiace".... "Cambio nome... anzi no indirizzo".... e poi si finisce come nel Gattopardo.... CAMBIARE TUTTO per non cambiare niente....


... è che ci vorrebbe Tempo per fare le cose che piacciono... tanto Tempo 


... e poi diciamolo a Luglio questo blog... con tutti i suoi trasferimenti e i suoi cambiamenti compie dieci anni e si meriterebbe qualcosa di più di essere cancellato... ma proprio perché ormai ricopre quasi dieci anni della mia vita non è di semplice gestione...

... le immagini sono scattate a Villa Serra un luogo incantevole e rilassante in qualsiasi stagione dell'anno....

venerdì 8 aprile 2016

Il Biancospino


Al mattino, per recarmi in stazione, scendo dal mio colle, attraversando anche orti e giardini. 
Questa mia passeggiata si trasforma puntualmente in una specie di "monitoraggio" stagionale continuo. 
Osservo le evoluzioni delle piante nei vari periodi dell'anno... e poi ... ebbene sì ... spesso mi ritrovo anche a chiacchierare con loro... a complimentarmi per la bellezza che sanno sfoggiare.

Una di loro, forse la mia prediletta, è un albero di biancospino... una pianta che nelle sue metamorfosi rivela una sorta di "patriottismo italiano" vestendosi prima di un verde "tenerissimo", poi di un bianco candido e profumatissimo, per virare in estate e soprattutto in autunno verso il rosso!!! :D
Ed è un comportamento curioso perchè la maggiorparte degli alberi che osservo, prima di solito esplode in spettacolari fioriture e poi trasforma le sue gemme in foglioline... il biancospino fa esattamente il contrario ed ogni anno m'inganna. Quando lo vedo verdeggiante mi rattristo un po' per la mancata fioritura che invece, puntuale, qualche settimana dopo esplode copiosa e profumata!!!

giovedì 24 marzo 2016

Al giardino ancora non l'ho detto


"Ringrazio , prima di addormentarmi, della vita che ho avuto, io che venivo dal nulla. Dal non essere, eppure ho potuto conoscere tutto questo"



Nel mio fagocitar di libri, ho recentemente assaporato il delicatissimo libro di Pia Pera "Al giardino ancora non l'ho detto". Ho aspettato ad acquistarlo, dovevo essere pronta,  ma non perché sapevo a grandi linee che trattava i temi della malattia e della morte, ma perché quel titolo già da solo mi trasmetteva un condensato di sensibilità che condito con la grande intelligenza dell'autrice non meritavano un'acquisto in leggerezza.


Di Pia Pera ho letto in precedenza "L'orto di un perdigiorno" che già mi era piaciuto moltissimo, un libro che ho strasottolineato e farcito di note a margine.

"ho voglia di vivere così. Vivere facendo a meno. Vivere senza. Senza mondanità. Senza viaggi. Senza feste. Intendo scoprire se la felicità è possibile facendo a meno di tutto questo. Se ci sia beatitudine nel godere di quello che avremmo comunque avuto : il sole, le nuvole, le metamorfosi delle stagioni. Scoprire se quanto era stato assegnato all'uomo bastava..." (L'orto di un perdigiorno- Tea- p.81)

Pia Pera l'ho "conosciuta" sull'ultima pagina della rivista Gardenia, che spesso acquisto anche solo per rifarmi un po' gli occhi con quei giardini che non avrò mai e per prendere spunti per le mie piccole coltivazioni pensili.

Quest'ultimo libro me lo sono gustato lentamente ... fin troppo visto che ha anche subito purtroppo uno stop forzato a causa di un problemuccio editoriale d'impaginazione che mi ha vista correre disperata in libreria, chiedendo perfino un mezzo permesso al mio capo che mi guardava stranito per la motivazione sincera con cui richiedevo una velocissima deviazione dal mio sbrigare pratiche burocratiche durante quella mattinata. 

Un libro che mi ha fatta piangere, in treno.
Un libro in cui il giardino è metafora di corpo, di vita, di morte.
Un libro sul giardino sì, ma che sfuma dinnanzi a intense e filosofiche riflessioni sulla vita e sulla morte, riflessioni espresse con una semplicità e una naturalezza disarmanti, proprie della grande intelligenza e sensibilità di Pia, che non è mai patetica, retorica e anzi è schiettamente sincera, spesso anche autoironica. 

"Adesso mi chiedo quanto del nostro rimuginare sul passato non sia uno stratagemma per rimuovere il futuro: dopotutto, non importa quali orrori possano esserci stati, da quelli abbiamo avuto la certezza di esserne usciti vivi"
"Biologica, la paura di morire- installata dentro di noi (forse perchè, se questa paura non ci fosse, prevarrebbe la pigrizia e non ci daremmo tanto da fare per tenerci in vita?)"
"La paura della morte è un dispositivo come un altro, lo sconvolgimento che ne deriva non è in sostanza diverso dalle tempeste ormonali che squassano l'adolescenza. E' cosa fisiologica del corpo. Si tiene a bada con un'ansiolitico"

Un libro nei cui pensieri spesso mi sono ritrovata.
Un libro che tratta e chiarisce temi importantissimi come il testamento biologico, le possibilità offerte da Exit e l'eutanasia.
Un libro che sembra parlare di morte ma che parla soprattutto di Vita.
Un libro che alla fine ho abbracciato in lacrime... forse immaginando di stringere Pia che con questo suo piccolo  capolavoro mi ha insegnato moltissimo.

Non dico altro, riporto solo il passo che mi ha commossa di più. L'ho letto in treno... ed in fondo è in parte anche un mio pensiero:
"Quando toccherà a me, mi piacerebbe essere sola. Voglio poter decidere che un certo giorno me ne andrò, non però ad un'ora precisa, non con gente intorno che aspetta che la cosa sia fatta ed in qualche modo mi fa fretta. Se mi verrà in mente ancora una pagina da leggere, una lettera da scrivere, una musica da ascoltare, voglio poterlo fare. Se mi venisse voglia di piangere, di fare boccacce, di cantare a squarciagola, di rannicchiarmi, voglio poterlo fare non vista. Mi piacerebbe bere quello che c'è da bere, sdraiata a letto, spegnere la luce, mettermi su un fianco con la testa sul cuscino, come ogni sera quando vado a dormire. Che orrore, doverlo fare in pieno giorno, come se morire fosse togliersi un dente"

martedì 22 marzo 2016

E' Primavera


In realtà è Primavera già da due giorni,  l'ora X è scattata il 20 Marzo, intorno alle 5,30 anticipando di circa un giorno la consueta data dell'Equinozio perché il 2016 é un anno bisestile. 



Quando dico questo genere di cose in giro, con l'entusiasmo che mi contraddistingue spesso vengo etichettata come "strana"... e generalmente per me è un complimento.
Con la Primavera inizia un nuovo anno "stagionale"e visto che sull'osservazione e la celebrazione di queste quattro Magie si fonda principalmente il lato sereno del mio vivere quotidiano... faccio simbolicamente partire questa nuova avventura...

Questo é uno dei sentieri che percorro al mattino, qui abitano, ben radicate numerose specie di piante, ogni giorno ne noto i cambiamenti... in questa stagione è tutto un tripudio floreale e io mi attardo con il naso all'insù sotto una pioggia di petali o ad ammusare le violette.

domenica 28 febbraio 2016

In montagna in cerca di neve

Mentre scrivo fuori finalmente infuria l'Inverno... è ALLERTA ARANCIONE... ma in realtà a mio avviso (almeno qui in Liguria) è stato l'unico fine settimana veramente invernale.
Intorno a noi è caduta la neve copiosa, tuttavia fino alla scorsa settimana, la prima e l'ultima stagione dell'anno era stata "illusoria".
Ormai è così da qualche anno. ... e io avevo una grande voglia di vedere la neve.
Così quando qualche settimana fa mi è arrivata un'offertona via mail (per uno degli appartamenti che di solito ci capita di affittare per qualche giorno d'estate) l'ho colta al volo.


Siamo partiti Venerdì e Lunedì sera eravamo già a casa, ma sono stati giorni bellissimi... magici. Il viaggio è stato piacevole e abbiamo avuto la fortuna di avere delle condizioni meteo perfette per tutta la durata della breve vacanza. La prima tappa è stata Aosta, per uno spuntino... e sinceramente qui ci siamo un po' preoccupati... nella Valle non c'era un briciolo di neve... tutto asciutto e brullo. Passeggiata per il centro, acquisto di alcune cartoline "vintage", scatti fotografici.... tra cui una zoomata al libro di cui sopra.... deve essere stato lanciato dalla finestra da qualcuno mooolto arrabbiato che evidentemente "non voleva guarire la sua vita".... oppure semplicemente aveva trovato un modo diverso per farlo che non leggere quel testo :)


Appena svoltato per Introd già lo scenario era completamente diverso... non più paesaggio brullo e nemmeno innevato.... ma proprio sommerso (a lato strada ce ne sarà stato un metro).... e si trattava di neve super candida e intonsa.... uno spettacolo per il cuore, una cartolina...


 Nell'attesa di ricevere le chiavi, una volta giunti a Bruil, padre e figlio hanno immediatamente iniziato a lanciarsi palle di neve e io incantata osservavo questi uccellini freddolosi e coraggiosi


... impressionante la quantità di neve che ci circondava, credo di non averne mai vista tanta, soprattutto io che non ho mai fatto vacanze invernali in montagna (ci ho provato ma con la mia solita sfortuna mi sono sempre ammalata prima di partire, motivo per cui in queste settimane ho sottoposto tutta la famiglia ad un mega trattamento di echinacea  e vitamina C).
I tetti facevano impressione, si aveva quasi paura a passarci sotto, sembrano delle megatorte alla panna montata!


Compagno fedele delle nostre peregrinazioni è stato lo slittino rosso (in realtà un piccolo bob) con cui non solo ci siamo stradivertiti ma ci ha consentito anche lunghe camminate nella neve trascinandoci dietro il cucciolo senza fatica (seppur lui sia abituatissimo alle sfacchinate, sulla neve camminare è diverso)


La sera mentre loro giocavano a scivolare giù dalle discese di neve battuta, io m'incamminavo nel bosco silenzioso e ammiravo Bruil dall'alto, la luna e con lo zoom della macchina fotografica cercavo di scovare animali selvatici.... in quel silenzio, dentro di me,  sentivo le risate argentine della mia felicità. 
Io non so come sarà il futuro, non so se il cucciolo crescendo vorrà seguirmi nei boschi o preferirà sciare con il papà e con i suoi amici, ma appena sarà più grande e più autonomo, se potrò cercherò di non farmi mancare più giorni così... per immergermi solitaria nella natura e soddisfare la mia voglia di "stagionalità", di natura selvaggia, di fotografia, di silenzio... ma per ora mi godo ugualmente appagata le sue urla di gioia e tutto il suo divertimento e il suo entusiasmo infinito, che so già che in "quel" futuro mi mancheranno da morire



Una mattina siamo andati a piedi da Bruil al Lago di Pellaud  (nei luoghi che ormai caratterizzano le nostre soste qui) ed è stata una vera passeggiata nell'INCANTO.  All'andata non abbiamo incontrato quasi nessuno, neve, silenzio, paesaggi da cartolina, le orme degli animali da seguire nella neve fresca in cui sprofondare letteralmente)


Arrivati al Lago c'erano dei cartelli che avvisavano della sua presenza, perché non solo era ghiacciato ma ricoperto di neve. 
Che meraviglia rivedere questi luoghi, finora ammirati solo a cavallo tra l'estate e l'autunno, decorati anche con la tavolozza dei colori dell'Inverno. 
Che meraviglia constatare come cambia la prospettiva nel tempo là dove le stagioni hanno ancora libertà di espressione. 



 A Pellaud ho chiacchierato con un'anziana signora, con cui ci siamo più volte incrociati nel percorso, passeggiava in solitaria con il suo zainetto e un grande sorriso sulle labbra... chiunque davanti ad un mondo innevato ritorna un poco bambino. Mentre mio marito e mio figlio si divertivano con lo slittino mi sono confrontata un po' con questa Donna, in cui come in un flashback  mi sono vista io medesima tra qualche anno, entrambe eravamo incantate dalla Bellezza che ci circondava.


Pellaud dalla neve era sommersa... basta vedere la buca delle lettere qui sopra...



Sotto la neve la vita riposa al calduccio: alberi arbusti ...e pensavo anche al sonno delle marmotte che in estate "fischiettano" per tutta la valle. 
Ho visto moltissime impronte di lepri, ho avvistato dei camosci osservando la montagna... e anche due gipeti, che uccello meraviglioso dalla storia affascinante... però che rabbiaaaa.... tutto il giorno con la macchina fotografica al collo e questi animali si palesavano proprio quando la lasciavo a casa per andare allo Snow Park



Allo Snow Park ci siamo divertiti moltissimo, scivolando su bob, biciclette, gommoni, seggiolini colorati e abbiamo anche incontrato il Greundzo.
Io però, anche se in parchi come questo mi diverto moltissimo (adoro anche quelli acquatici per dire)... dopo un po' inizio a voler fuggire dalla chiasso e dalla velocità per immergermi nel Bosco. Non è un discorso snob, ci mancherebbe, è che mentre scivolo ridendo felice giù dalla montagna con il mio slittino, insieme ad altre famiglie felici,  la montagna e il bosco urlano il loro richiamo "vieni, vieni".... lo so sono matta :D


... e così nella giornata di domenica, in cui avevamo fatto il giornaliero al Park,  complice la folla (è stato l'unico giorno in cui la Valle di Rhemes è stata invasa da turisti) complice il caldo esagerato (gente in maglietta sulla neve) siamo comunque fuggiti qualche ora nel bosco a giocare e a creare un pupazzo di neve... una boccata di vera aria pura!!!
La serata è stata poi fantastica. Ci siamo recati a cena al Boule de Neige dove si mangia benissimo, da Bruil a Chanavey a piedi nella notte!!! Magiaaaaaaa..... cielo stellato limpidissimo, il bosco buio da un lato e la Dora di Rhemes dall'altro, il tutto illuminato solo dal chiarore della neve su cui si rifletteva la luna piena, i nostri passi nella neve scricchiolante e il cucciolo sdraiato sullo slittino ad ammirare il cielo... mi è venuto spontaneo dirgli "Ricordati questo momento mi raccomando perché è Magico, non dimenticarlo!!!"


... poi è arrivato il momento di ritornare... abbiamo salutato la Signora Luciana delle Case Gran Paradiso in cui ormai davvero ci sentiamo come se fossimo a casa nostra, vista la loro ottima ospitalità e gentilezza e poi abbiamo percorso un piccolo giretto di rito prima di partire: accendere una candelina nella Chiesetta di Bruil (che io adoro), un'occhiata al cimitero sommerso nella Neve e una veloce visita a Carrè la piccola frazione attigua a Bruil dove di solito soggiorniamo a settembre.


... questo è il paesaggio che vedevo la mattina dalla finestra alzandomi, la foto è scattata l'ultimo giorno (quando molta neve si era sciolta)... inutile dire che mi manca moltissimo...




domenica 31 gennaio 2016

La strada della coerenza

 Eccomi ... a volte spariscono, poi ritornano... Il guaio è che ho poco tempo per il mio caro blog, a volte vorrei specializzarlo in una tematica precisa... ma poi alla fine resta sempre quello per cui è nato: un piccolo raccoglitore di memorie e considerazioni personali ... che proprio non riesco ad abbandonare.
Ho voglia di fuga in questo periodo, forse perché è periodo di Decisioni, di Bivi... e quando si arriva ad un bivio a volte non si vuole scegliere una nuova via netta... ci si guarda un poco indietro (con grande affetto nel senso di affezione, tenerezza e malinconia) verso la strada Sicura percorsa finora, ci si guarda dinnanzi e poi si cerca un "passetto" magari intermedio al bivio... un "passetto" magari impervio e non battuto che ci permetta sempre di ri-tornare sui nostri passi, di cambiare idea... ma il più delle volte quel "passetto" non c'è e allora che fare???
A quasi 40 anni (37) lo so cosa fare... ci penso... respiro... e poi corro ... corro come una pazza verso la strada della Coerenza, anche se è la più difficile e quella che più mi spaventa....
 La strada della mia coeranza è quella del VIVERE SEMPLICE, dell'allontanarsi da TANTISSIME cose che poi in fondo non servono, del mantenere saldi i miei ideali e le opinioni che a volte tanto facilmente sproloquio ad alta voce ... parlare è certo più facile del fare. Le decisioni a cui mi riferisco sono due o tre, importanti e riguardano soprattutto la vita di mio figlio e di conseguenza la mia, ma le voglio estendere a tutto quello che è il nostro vissuto familiare.
Queste foto intanto sono già un piccolo segno di cosa provo ultimamente... Genova che amo... la Amo ancora più da distante, dai monti, dalla via dei forti, dall'Alta via.... nel silenzio e nella natura... lontano da quel caos quotidiano che ci dobbiamo sorbire per sopravvivere. Appena possiamo zaini in spalle e si parte a scarpinare: se le ore a disposizione sono molte si pianifica una gita nei percorsi meravigliosi dell'Alta Via (nelle foto in fondo al post per esempio abbiamo percorso il magnifico Anello della Tina ) altrimenti si sale qui, sopra casa, a pochi passi dove dominano alcuni forti della città: Sperone, Puin e Diamante.
 Questi luoghi stanno diventando la nostra via di fuga... passeggiando lì, con la città laggiù in miniatura (dove gli uomini sono più piccoli di formichine), la luna è immensa anche di giorno, il vento soffia potente (o in alternativa ti avvolge la nebbia), i monti ti abbracciano, il cielo e il mare appaiono immensi e le stagioni (nonostante tutto) lottano per continuare il loro ciclo .... qui tutto si RIDIMENSIONA.... e io ho bisogno di questo.... di ridimensionare.... di capire cosa veramente conta e cosa è secondario.... e mi accorgo che in fondo lo so già.... lo so da sempre..... quindi i dubbi non hanno davvero ragione di esistere.... avere troppi dubbi è perdere tempo, pensare è utile.... dubitare è quasi sempre controproducente (specie se si tratta del nostro io... ) . Quanto tempo sprechiamo a dubitare di noi stessi.... quando in realtà dovremmo solo che conoscerci meglio di chiunque altro, se ci vogliamo un poco di bene.
Ecco io di bene ho deciso di volermene tanto e quindi prima di dubitare di me e chiedermi se ce la posso fare.... mi chiederò cosa voglio.... se imparassimo davvero a chiederci "a tu per tu" cosa desideriamo, salteremmo tutti lo scoglio della paura di non farcela ad ottenerlo, magari falliremo ma ci avremo provato.... senza tante seghe mentali!!!!
 L'orgoglio più grande di queste gite è vedere mio figlio che abbraccia gli alberi e che nella natura ormai si trova a suo agio... da come lo sto crescendo (involontariamente) sto imparando chi sono!!!
E' bellissimo vederlo inerpircarsi come una capretta tibetana, senza lamentele, chiacchierando gioioso, con il suo zainetto in spalla, il suo bastone sia da trekking sia raccattato nel percorso, è bellissimo stupirsi nel sentirlo nominare un fiore, che ha memorizzato perché io naturalmente mille volte ho nominato, inconsapevolmente !!!
... e che bella la natura d'Inverno... il bosco, i monti sembrano brulli ma sono dormienti, si trovano pochi fiori ma i decori del ghiaccio sono dei veri capolavori artistici
... e che bello portare il caffè bollente nel termos e sorseggiarlo fumante durante il pic nic vicino al fiume...
Questo voglio... 
Mi accorgo che a volte, come mamma, mi lascio "tentare" dalla modernità delle esagerazioni, a volte ci casco perché erroneamente non voglio mai che al mio cucciolo manchi nulla delle scemate superflue che la società ci fa apparire quasi come indispensabili... e così possediamo tutti i lego possibili e siamo sommersi di giochi, ci facciamo tentare da ogni tipo di libro e libretto la cui lettura o illustrazione c'incanta e alla fine come ogni anno sono finita per  scivolare nell' organizzare un compleanno che definirei un'americanata (di quelli che fanno impazzire i bimbi ma che personalmente mi fanno venire mal di testa)..... ma adesso ho deciso che anche in questo non mi farò venire più dubbi.
Quello che più conta è che cresca così ..... bello Selvaggio.... non nel senso di maleducato.... ci mancherebbe se c'è una che definirei perfino severa nell'educare è la sottoscritta.... ma Selvaggio nella Natura..... se saprà essere felice facendo Trekking, riconoscendo un fiore, trovando un bastoncino, ammirando un paesaggio, se saprà coltivare un pomodoro e sorriderà vedendolo maturare (sono esempi)..... allora avrà tutto.... non gli mancherà davvero nulla... perchè è tutto lì, a portata di mano e completamente (o quasi) GRATIS
.... Questa è la mia Strada... la strada della Coerenza... non importa se è scivolosa o impervia... è lì che alla fine io trovo la mia "Illuminazione"