sabato 19 gennaio 2008

Mai sottovalutare i riti!!!

Durante le lezioni di antropologia  e di etnologia all'università i miei valentissimi professori, mi spiegarono l'importanza del rito e come, per certi popoli, ogni azione sia "densa" di magia e carica di significato, capace di modificare il destino. Di natura inconsciamente scaramantica ho sempre accompagnato la mia esistenza a piccoli riti, che psicologicamente mi convincevano o mi aiutavano ad affrontare serenamente un esame. Durante gli anni accademici per esempio questi riti si sono accumulati in una maniera impressionante, tanto che prima di sostenere una delle ultime prove pre-tesi dovetti alzarmi ore prima prima  per poter assolverli tutti. Si trattava di piccole scemenze, tipo ascoltare della determinata musica, durante la quale pensavo al mio percorso esistenziale per caricarmi positivamente, accendere un  incenso, consumare determinate cose a colazione, indossare certi indumenti o accessori...  Non nego che in ciò vi sia un po' di follia, ne ero consapevole, ma in quella ritualità ritrovavo me stessa, mi concedevo dei momenti per me facendo quello che più mi piaceva dopo giorni di totale annullamento dedito esclusivamente allo studio.
Essendo amante della natura, appassionata di etnologia e molto animista, non nego neppure di essere rimasta attratta e ispirata da molte delle nuove religioni neopagane, che qui e là raccolgono numerosi di quei precetti che appartengono al mio stile di vita. Esse, come del resto appresi in ambiente accademico, sottolineano l'importanza del rito e delle parole, ogni azione va compiuta riflettendo perchè in qualche modo male e bene ritornano sempre indietro.
Alla luce di questo, anni or sono, avrei dovuto meditare molto prima di compiere con leggerezza un certo "rito" liberatorio. Avevo da poco conosciuto mio marito e un giorno visitando la sua casa in campagna notai un bel camino. Nei dì successivi feci pulizia in cameretta e mi vennero tra le mani i miei odiatissimi libri di fisica, non era la materia ad essermi ostica in realtà, ma la docente. La volta successiva che ci recammo in campagna bruciai nel camino quei sudatissimi tomi.... in fondo seguivo un corso accademico letterario... non ne avrei avuto più bisogno e in quel modo mi liberavo psicologicamente dei momenti più oscuri degli anni liceali. Ho compiuto quest'atto con estrema leggerezza, tra l'altro non nutro alcuna simpatia per coloro che bruciano i libri..... anzi li condanno. Sarà la casualità.... sarà sicuramente la casualità..... ma si da il caso che dal prossimo mese io debba ritornare allo studio della fisica..... qualcosa in quel "piccolo e ingenuo rito" non ha decisamente funzionato!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eppure non so come.... questa piccola vendetta del destino..... mi entusiasma: LA SFIDA E' APERTA .... riparto da zero e sono gasatissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ieri sera ho trascorso una magnifica serata con le mie ex colleghe e mariti. Abbiamo mangiato magnificamente e riso tutto il tempo. Temevo un po' questo incontro, per gli effetti che ne potevano derivare sul mio umore, ma alla fine ero serena e soddisfatta di me stessa: sono riuscita a chiudere serenamente una porta portando però con me un preziosissimo bagaglio di ricordi e di nuove amicizie che in qualche modo non perderò mai!!!!

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