giovedì 5 luglio 2007

Cocciniglia: nemica o amica? Il colorante E120 e il giardinaggio

Chi mi conosce, sa che c'è solo una cosa che m'impedisce di trovare nel giardinaggio un hobby gradevole. Lei:
ovvero l'antipaticissima cocciniglia!!! Il mio modo di essere m'impone di non nuocere a nessun essere  vivente, ma cocciniglie (e zanzare) non le tollero proprio! Questo grazioso e biancastro "animaletto" è un fitofago, ovvero ama nutrirsi della linfa delle piante portandole al totale deperimento. Succhia l'essenza vitale del vegetale, sano e ben fertilizzato, assorbendo carbonio e azoto e restituendo invece acqua e zuccheri sotto forma di melata, una sorta di colla zuccherina, che attira in maniera formidale insetti quali le formiche. La cocciniglia è caratterizzata da uno spiccato dimorfismo sessuale, i maschi sono di piccole dimensioni, con un corpo esile, allungato e ben formato, dotati di antenne, zampe e ali posteriori. La femmina invece, poverina, è un essere amorfo, con un corpo piatto in cui il capo, il torace e l'addome sono fusi in un tutt'uno, non ha zampe, ne' ali, ne' occhi.  Costei emette numerose secrezioni, prodotte dall'intenso metabolismo glucidico, che possono essere di varia natura: cera, lacca o seta ( a seconda della specie). Queste secrezioni costituiscono per il suo corpo una grandissima protezione, incrementata, in età adulta, da un follicolo che la ricopre interamente detto "scudetto".  Una volta divenuta madre, ha poi il compito di procreare e nutrire le nuove larve che saranno a loro volta custodite all'interno dello scudetto.

Le neonate sono molto leggere e facilmente trasportabili dal vento o da vettori occasionali quali l'uomo stesso e gli animali. Una volta approdate su una pianta le nostre eroine vi c'insedieranno e non vi si staccheranno più fino alla morte!!! Quasi impossibili da debellerare, costituiscono uno dei maggiori danni per l'agricultura anche perchè si diffondono facilmente, hanno una spiccato "spirito di adattamento", e (grazie alla secrezioni protettive) una straordinaria resistenza alle avversità ambientali. Vi fanno schifo? BENE! SAPPIATE CHE LE MANGIATE TUTTI I GIORNI!!! Si, in dosi variabili, ne assumiamo tutti una certa quantità, infatti la cocciniglia viene usata come colorante  alimentare naturale, sotto la denominazione di E 120,  per la produzione di BIBITE (perchè il San Bitter è rosso?), VINO, LIQUORI (l'alchermes usato in pasticceria prende il nome dall'arabo al Kirmiz=cocciniglia), FRUTTA CANDITA, CARAMELLE (le smarties, le mentos) e recentemente acquistando una confezione di carne alla COOP ho letto sull'etichetta che è impiegata perfino per colorare "la fettina"!!! L'apprendere ciò ha provocato anche rimorsi di coscienza ad alcuni vegetariani, che, naturalmente, non pensavano di "uccidere" nessuno bevendosi un aperitivo,  mentre in realtà l'E120 viene prodotto dallo schiacciamento, dall'essicazione e dalla polverizzazione del corpo delle femmine (soprattutto gravide) di quest'insetti, e per ottenere 150 gr di colorante vengono impiegate circa 5000 cocciniglie. L' E120 è enumerato tra gli additivi che potrebbero indurre allergie, motivo per cui è sconsigliato agli asmatici ed è stato inoltre appurato che l'assunzione, in dosaggio massiccio, da parte dei bambini li induce ad iperattività. Le norme di purità della religione ebraica escludono categoricamente il consumo di alimenti e bibite con coloranti E120 e E 163. Ma la cocciniglia non è impiegata solo a scopo alimentare, serve anche per la produzione di gommalacca e come colore naturale. Il Perù ne produce l'85% delle scorte mondiali, seguito a ruota dalle Canarie e dalla Spagna meridionale. Quest'insettuccio antipatico è entrato insomma nella storia, quando nel 1521 i conquistadores spagnoli approdarono in Messico constatarono che i popoli nativi utilizzavano un bellissimo rosso: era il rosso CARMINIO che insieme al cacao si diffuse subito in Europa. Costituì una vera scoperta... infatti è un colorante stabilissimo, che non risente dell' esposizione alla luce, all'aria, al calore e all'umidità. Divenne la merce più preziosa d'importazione messicana dopo l'oro e l'argento, poi recentemente l'avvento delle tinture sintetiche ha soppiantato questo rosso che tuttavia oggi sta tornando in voga, perchè sicuramente meno nocivo dei coloranti artificiali. Insomma sulla cocciniglia ci sarebbe moltissimo da dire ancora, Amy Butler Greenfield, una storica, vi ha dedicato anche un libro dal titolo "A perfect Red: Empire, Espionage and Quest for the Color of Desire"

Che altro ?... ah si qualche consiglio: se uscendo sul balcone trovate le vostre piante devastate dalla cocciniglia e volete debellara potete comportarvi in uno dei seguenti modi:
1) rimuoverla manualmente, magari aiutandosi con uno spazzolino o con un batuffolo di cotone intriso di alcool
2) usare l'olio bianco, che soffoca gli insetti
3) comprare un insetticida specifico, ma senza dimenticare che così danneggerete anche i parassitoidi utili e forse la pianta stessa
4) biologicamente si usano altri Parassitoidi, come la simpatica Coccinella
5) personalmente...  stasera ho sperimentato un metodo citato in vecchi erbari.... ho nebulizzato con infuso di origano!!!

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