martedì 10 luglio 2007

Un po' di diario

Quest'anno a Genova splende un estate sublime, non torrida e piacevolmente ventilata. Sembra quasi un'eterna primavera dal tempo pazzerello. Non ho ancora indossato una canotta e al mattino e alla sera circolo con una fedele giacchetta. Di notte dormo serenamente ammantata dal lenzuolo e la natura intorno a me splende ancora di verde smeraldo. Se continua così ci metto la firma!!! Al mare non sono ancora andata, non tollererei più una spiaggia assolata e affollata, mi sono ripromessa però di recarmici entro settembre magari al crepuscolo, quando l'acqua è tiepida e dorata, il sole cala e regna la tranquillità. Voglio godermi una bella nuotata di fine giornata per rilassare il mio corpo. In compenso sono bella abbronzata, complice il clima ventilato, ho potuto usufruire pienamente del mio terrazzo a tetto, dove ho trascorso molto tempo libero, sia da sola, sia in compagnia, divorando libri, ascoltanto musica e contemplando le nuvole e le scie degli aerei nel cielo. E' curioso come alla fine nella mia esistenza l'estate si riveli sempre il momento di maggiore introspezione. Normalmente questa è la stagione delle compagnie e degli schiamazzi... per me è esattamente il contrario, vivo intensamente anche dal punto di vista sociale il resto dell'anno, ma d'estate vivo à rebours/ controcorrente (come titola un noto libro di Huysmans). Questo sarà dovuto soprattutto al fatto che ne' il mio lavoro, ne' soprattutto quello del consorte ci permettono molto di staccare in questi mesi e quindi ogni momento è buono per rilassarsi semplicemente, per leggere, scrivere, guardare un film.... poi arriverà la fine di agosto, le ferie, anniversari e compleanni e allora ci lanciamo in un turbinio di gite, incontri, attività.  Ultimamente ho anche Scoperto il piacere di una sana pennichella. Per anni, per un'intera vita, ho reputato che il sonno fosse inutile, un vero spreco di tempo. Credo di aver formulato questa stramba teoria fin da neonata, quando a differenza della maggior parte dei rosei pargoli di questo mondo, non chiudevo mai occhio ... per la gioia di mamma e papà. Ho avvalorato e sostenuto l'idea crescendo, anche durante l'adolescenza, quando ero in festa da scuola alle 6 ero già desta... e la sera non ho mai chiuso occhio prima di mezzanotte. Quindi sono arrivata alla soglia dei trent'anni con una quantità immane di sonno arretrato.... e purtroppo oggi sono obbligata ad alzarmi presto ed ad andare a letto tardi. Ufffffffa!!! Il lavoro procede a ritmi serrati, soprattutto nell'archivio in campagna di cui parlavo alcuni post fa.... Lì è veramente dura, maneggiamo libroni e documenti malsani e al contempo fascinosi, la cui carta stagionata ci si sgretola nelle mani, e perse nel nulla (senza l'ombra di una macchinetta distributrice di bibite, di un bar o di un ventilatore) patiamo fame, sete e caldo. Però il lavoro mi piace molto e questo è quello che conta. Sul discorso precarietà a volte mi ci arrovello, penso al passato e al futuro... ma alla fine mi butto tutto alle spalle e mi godo il presente, quel che è stato è stato, quel che sarà sarà, non ho rimorsi e non voglio assolutamente avere paure, ma guardo al presente soddisfatta di quel che sono e della mia umile e appagante esistenza, apprezzando anche le piccole cose!!! Ora vado a leggere... in questo periodo la mia librite, è particolarmente acuta... sto divorando un tomo dopo l'altro e curiosamente ne sto leggendo anche alcuni in contemporanea!!! Bacioni a tutti gli splinderiani presenti!

P.S. forse nei prossimi post parlerò di concerti, nuvole e fuochi d'artifico
                                               
                                                                                                                                                                         

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