mercoledì 30 gennaio 2008

Clima uggioso / Umor sereno

Oggi a Genova è una giornata uggiosa, di quelle che piacciono a me (... chissà perchè sono metereologicamente così gotica???).  In fondo quando piove non è tutto così scuro: gli ombrelli sono colorati, le mantelle e galoscie dei bimbi variopinte.
La giornata è iniziata meravigliosamente... con una notizia positiva e rilassante... mi sento serena in questa giornata uggiosa!!!

Qui nel paesello le mimose.... anzi per essere corretti le acacie dealbate, sono tutte fiorite. Uno sfavillio di giallo. Adoro la mimosa, non è un fiore amato da molti per via del suo intenso profumo e delle allergie che sovente scatena. Per me, al contrario non c'è nulla di più bello che immergere il naso tra i suoi rami fioriti, sentire il solletico e la frescura sul viso dei suoi fiori soffici, cotonosi e spumeggianti. Quando con il consorte percorriamo la Riviera in scooter, giochiamo sempre a "Trova la Mimosa", ovvero infantilmente gareggiamo a chi scorge più acacie lungo il percorso. A furia di giocare a questo giochino, devo dire che ormai ho censito ogni singola mimosa della provincia di Genova e dintorni e memorizzato con precisione la loro ubicazione.
Ognuno di noi, inconsciamente, simpatizza per un fiore. Ieri finalmente ho incontrato Simona di persona ed ho scoperto che il suo fiore prediletto sono i tulipani. E' stato davvero un incontro piacevole, ci siamo riconosciute con il sorriso, dopo le presentazioni ci siamo sedute ad un tavolino, in compagnia della Maratoneta, e sorseggiando tre diversi caffè: amaro, con il miele e zuccherato, abbiamo scoperto moltissime affinità, che in breve ci hanno rilassate, immerse in una tale sintonia da ritrovarci a poco a poco a chiacchierare come amiche  datate. Il merito decisamente va anche a Splinder!

domenica 27 gennaio 2008

Pomeriggio domenicale

Un agrodolce profumo di limone aleggia per casa. Sto preparando un sorbetto da gustare stasera. Leggendo l'ultimo libro di Banana Yoshimoto  e i suoi elogi alle granite mi è venuta voglia  di mangiare ghiaccio. Sono giorni  strani  questi,  la sensazione  è quasi larvale, nella sua accezione mutante... mi sento in procinto di metamorfosi, la mia anima respira lenta provando disparate sensazioni, non le analizzo più ma le faccio mie. La vita va vissuta così. La settimana trascorsa è stata intensa, sto imparando il mio nuovo lavoro e cautamente l'entusiasmo sale. Ci sono stati momenti molto belli e sereni, come un pranzo consumato sugli scogli dinnanzi ad un mare invernale con i miei genitori. Passeggiando su una spiaggia in bianco e nero, il presente si accavallava con i ricordi dell'infanzia, gli occhi fotografavano ciò che la marea aveva trasportato a riva, la mente ne immaginava la storia, la vita di ogni singolo oggetto o legnetto levigato e sbiancato dal mare. Una gattara, poco lontano da noi salvava un micio da un triste destino, donandomi un po' speranza sulla bontà umana.
Ci sono stati però anche momenti molti tristi, come l'immedesimazione e la condivisione del dolore di un'amica. Tutte sensazioni non finite... ma che continuo a portare con me nel pensiero, in questo ovattato pomeriggio domenicale.
Ho ricevuto una bellissima e.mail dal mio ex-capo, ricca di parole incoraggianti e lusinghiere, con un consiglio sottolineato in rosso "NON DIMENTICARE MAI DI PENSARE POSITIVO".  Saggio consiglio ... ma la vita mi ha insegnato che metterlo in pratica è sempre più arduo. Quindi mi accontento di quella che è stata da sempre la mia filosofia, condensata in due righe nel rilassante libro di Banana "Sono le scene in cui non c'è niente di speciale quelle che si imprimono maggiormente nel cuore" ... e la quotidianità che va vissuta naturalmente e in questa semplicità si trova sempre qualcosa che ci segna profondamente. Come dice Merlino morente a Viviana nel film "Le Nebbie di Avalon" : "Io credo che la Dea viva nella nostra umanità e non altrove"... e l'umanità è la nostra debolezza, ciò che davvero ci rende vivi, fragili e senzienti.
A Genova oggi è nuvoloso, sto trascorrendo il pomeriggio con il consorte a costruire un puzzle fatato, l'acqua del té sta bollendo e tra poco sceglieremo con quale aroma colorarla.
Oggi è anche la Giornata della Memoria, ho accarezzato con le dita i dorsi dei libri della Millu, di Levi, di Anna Frank, le loro memorie sono anche la mia. La Storia non va dimenticata mai, in ogni suo paragrafo.

lunedì 21 gennaio 2008

Il pozzo

- Quando si guarda l'acqua in un secchio - disse Adsmsberg - si vede il fondo. Metti dentro un braccio e tocchi qualcosa, Anche in una botte, ci riesci. In un pozzo non ce la fai. Anche lanciarci dei sassolini per cercare di capire non serve a niente. Il dramma è che ci si prova lo stesso. L'uomo ha sempre bisogno di "capire". E questo gli crea solo grane. Lei non ha idea della quantità sterminata di sassolini che ci sono in fondo ai pozzi. E la gente non li lancia per sentire il rumore che fanno quando cadono nell'acqua. E' per capire. Ma il pozzo è una cosa terribile. Quando quelli che l'hanno costruito sono morti, nessuno può più saperne niente. Ci sfugge, ride di noi dal profondo del suo ventre sconosciuto pieno d'acqua cilindrica. Ecco cosa fa il pozzo, secondo me. Ma quanta acqua? Fino a dove, l'acqua? Bisognerebbe sporgersi, sporgersi per sapere, lanciare delle corde.

Fred Vargas - L'uomo dei cerchi azzurri - Einaudi stile libero - pag.58/59
... dell'autrice ne parlai già -> qui

sabato 19 gennaio 2008

Mai sottovalutare i riti!!!

Durante le lezioni di antropologia  e di etnologia all'università i miei valentissimi professori, mi spiegarono l'importanza del rito e come, per certi popoli, ogni azione sia "densa" di magia e carica di significato, capace di modificare il destino. Di natura inconsciamente scaramantica ho sempre accompagnato la mia esistenza a piccoli riti, che psicologicamente mi convincevano o mi aiutavano ad affrontare serenamente un esame. Durante gli anni accademici per esempio questi riti si sono accumulati in una maniera impressionante, tanto che prima di sostenere una delle ultime prove pre-tesi dovetti alzarmi ore prima prima  per poter assolverli tutti. Si trattava di piccole scemenze, tipo ascoltare della determinata musica, durante la quale pensavo al mio percorso esistenziale per caricarmi positivamente, accendere un  incenso, consumare determinate cose a colazione, indossare certi indumenti o accessori...  Non nego che in ciò vi sia un po' di follia, ne ero consapevole, ma in quella ritualità ritrovavo me stessa, mi concedevo dei momenti per me facendo quello che più mi piaceva dopo giorni di totale annullamento dedito esclusivamente allo studio.
Essendo amante della natura, appassionata di etnologia e molto animista, non nego neppure di essere rimasta attratta e ispirata da molte delle nuove religioni neopagane, che qui e là raccolgono numerosi di quei precetti che appartengono al mio stile di vita. Esse, come del resto appresi in ambiente accademico, sottolineano l'importanza del rito e delle parole, ogni azione va compiuta riflettendo perchè in qualche modo male e bene ritornano sempre indietro.
Alla luce di questo, anni or sono, avrei dovuto meditare molto prima di compiere con leggerezza un certo "rito" liberatorio. Avevo da poco conosciuto mio marito e un giorno visitando la sua casa in campagna notai un bel camino. Nei dì successivi feci pulizia in cameretta e mi vennero tra le mani i miei odiatissimi libri di fisica, non era la materia ad essermi ostica in realtà, ma la docente. La volta successiva che ci recammo in campagna bruciai nel camino quei sudatissimi tomi.... in fondo seguivo un corso accademico letterario... non ne avrei avuto più bisogno e in quel modo mi liberavo psicologicamente dei momenti più oscuri degli anni liceali. Ho compiuto quest'atto con estrema leggerezza, tra l'altro non nutro alcuna simpatia per coloro che bruciano i libri..... anzi li condanno. Sarà la casualità.... sarà sicuramente la casualità..... ma si da il caso che dal prossimo mese io debba ritornare allo studio della fisica..... qualcosa in quel "piccolo e ingenuo rito" non ha decisamente funzionato!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eppure non so come.... questa piccola vendetta del destino..... mi entusiasma: LA SFIDA E' APERTA .... riparto da zero e sono gasatissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ieri sera ho trascorso una magnifica serata con le mie ex colleghe e mariti. Abbiamo mangiato magnificamente e riso tutto il tempo. Temevo un po' questo incontro, per gli effetti che ne potevano derivare sul mio umore, ma alla fine ero serena e soddisfatta di me stessa: sono riuscita a chiudere serenamente una porta portando però con me un preziosissimo bagaglio di ricordi e di nuove amicizie che in qualche modo non perderò mai!!!!

domenica 13 gennaio 2008

Il colore delle primule

La neve ormai si è sciolta da giorni, ieri c'è stato un forte temporale con lampi, tuoni e grandine. Oggi la tramontana ha spazzato via tutto e il cielo risplende cobaldo. Sulle corde dondolano i panni e le primule, imperlate di lucenti goccioline, mi "salutano" dai loro vasetti, il loro delicato profumo mi rinfresca l'animo, sono tre macchie di vivaci colori nel grigiore invernale: giallo, fuxia e rosso. Le ho comprate al mercato in un momento  di tristezza e in questi  giorni  velati  non hanno mai mancato di rincuorarmi  con il bellissimo messaggio metaforico che rappresentano "La Primavera ritorna sempre!!!". Sono piena di dubbi e non nutro false speranze, ma forse, lavorativamente parlando, qualcosa  sta prendendo forma, riplasmando a poco a poco una nuova identità.  Se sarà...  sono consapevole  della difficoltà del percorso  e delle nuove sfide... anche verso me stessa, ma sono pronta ad affrontarle, anzi ad essere sincera  andrebbero a colmare una parte di me del passato che tanto mi mancava: lo studio, e al contempo andrebbero ad aprire una porta che credevo chiusa in seguito alla scelta di una strada diversa da imboccare.  Adesso deve nascere una nuova passione  e  l'impegno  dovrà germogliare con essa.  Attendo e spero  solo che la proposta prenda forma consistente e accettabile e poi ingranerò la marcia!!! Mi sono lasciata prendere da troppe paure, devo progettare sempre tutto come se non avessi già imparato che la vita è imprevedibile e va vissuta a piccole tappe. Così voglio fare: lasciarmi trascinare dalla corrente ... nuotando. Questo vale per tutto.
Ringrazio infinitamente la maratoneta, che sa essere una madre perfetta, perchè conosce il suo pollo al punto di mettergli in mano "le carte giuste" da riordinare, quelle che maneggiate hanno l'effetto di 200 litri di camomilla in un momento di totale confusione... e questo suo gesto, comunque vadano le cose, non lo dimenticherò mai!!! Ringrazio anche Valentina perchè in una commovente e.mail, intrisa di amicizia, ha saputo dirmi quello che non riuscivo a dire a me stessa in un momento di totale confusione, analizzando i pro e semplificando i contro. A volte quando si è accecati dal pessimismo non ci si rende conto di essere dentro una camera di sicurezza circondata da tanti tesori. Ringrazio anche tutti voi, che mi siete stati vicini e mi avete sostenuta con le vostre belle parole solidali e comprensive!!!
... e ora vado ad ultimare la lettura di Harry Potter.... è da 8 anni che attendevo questo momento!!! AH Ah un abbraccio a tutti!!!

giovedì 10 gennaio 2008

Completa perdita d'identità

Con il mio lavoro ho perso me stessa, la mia identità e a questo punto devo per forza fare un giro di boa mentale, altrimenti rischio l'esaurimento nervoso! Sono diventata uno straccio. Da anni ormai mi definisco archivista (perfino nel template di questo blog), e anche segretaria dell'ufficio personale. Io ero questo, sono nata per fare questo... era il mio lavoro, lo amavo follemente!!!  Rimpiango perfino i pericolosissimi aspergilli che divoravano la carta dandogli quell'aspetto antico e quell'odore caratteristico di polvere stantia, i lunghi tragitti per raggiungere il MIO archivio, gli elenchi degli aggiornamenti effettuati stilati sul "mio" vetusto pc che faceva il rumore di una caffettiera, il peso dei fascicoli trasportati a braccio nei corridoi, le fascette decorate con il pennarello, le realtà di vita che si leggevano negli incartamenti dei dipendenti, il mettere in ordine e constatare la propria soddisfazione quando dal caos totale ogni singolo documento risultava reperibile, la lentezza degli scanner che si equilibrava alla nostra velocità nell'usarli e nel realizzare il sogno di rendere informatizzato e moderno ciò che fino ad ieri era solo solo cartaceo. Mi mancano i miei colleghi, delle persone squisite, ci chiamavano "le nostre bambine" e noi "gli zii, le sssiie e il nonno Jack"...  e continuano a chiamarci così, a mandarci messaggi invitandoci a cena e dicendo che il vuoto che abbiamo lasciato in ufficio è incolmabile. Mi manca incredibilmente la Laura, detta Luisa, la migliore collega che abbia mai avuto, perchè ha smentito la mia convinzione che colleganza e amicizia siano due fattori separati, mi mancano le nostre risate, il modo che avevamo di tirarci su, le nostre pause, la nostra perfetta collaborazione che ci faceva lavorare benissimo, organizzate, svelte e allegre, le nostre colazioni, le nostre piccole liti per sfogarci l'un l'altra che finivano sempre in un sorriso. Tutto questo mi faceva sentire viva, appagata, realizzata... e anche apprezzata. Il suono della sveglia al mattino era ricco di aspettative e alla fine vinceva piacevolmente il sonno.
Le amicizie restano tutte, per fortuna, ma per il mio bene dovrei riuscire ad archiviare tutti questi bei ricordi e cercare di elaborarne nuovi, magari ricreandomi una nuova identità. Ma non ci riesco, dentro di me una vocina grida NOOO perchè... perchè? perchè? Perchèèèèèèèè.....perchè questa società è così distruttiva e poco meritocratica?
Sono tornata alcuni giorni a fare la commessa, ho lavorato a cottimo, dieci, dodici ore continuate senza nessuna pausa, nemmeno per andare in bagno o bere un sorso d'acqua.....ma la fatica non mi spaventava... è l'acidità, l'invidia e il desiderio gratuito di nuocere di certi ambienti... che mi nauseano e alla fine mi sono licenziata.... un dejà-vu. Ho rievocato momenti orribili del mio passato lavorativo pre-archivio e ho deciso che con questa professione ho chiuso del tutto. Odio fare shopping, odio vestiti e accessori superflui come posso avere passione nel venderli? .... e poi taccheggiando ed eticchettando penso troppo e mi vedo prigioniera di un ruolo non mio....
Lo so ... sto facendo la preziosa... un ruolo antipatico e non mio...  del resto altre proposte stanno arrivando e mi sento una merda.... perchè  anche di quelle più appetibili non me ne va bene una.... e analizzandomi psicologicamente e chiedendomi il perchè, la risposta non tarda ad arrivare: perchè non sono il mio lavoro........ Ho avuto la grandissima fortuna/sfortuna di farlo il mio lavoro, per quasi tre anni, in un paradiso vivente... è normale che vi sia così ancorata... passerà anche questa fase... passerà tutto e tra non molto mi passerà anche la voglia di fare la preziosa... in fondo a che cavolo serve una laurea? E' solo carta igienica... se andavo alla coop e me la compravo facevo prima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì 3 gennaio 2008

NEIAAAAA!!!!!

Dopo una mattinata intensa a sbrigare commissioni varie, questo pomeriggio mi sono dedicata alle modifiche del template... ne avrò realizzate mille versioni... alla fine ero indecisa tra quella utilizzata e questa:

...non so ancora quale sarà la definitiva, però sono contenta perchè ormai agisco più sui codici html e css che non ricorrendo all'aiuto del vetusto frontpage!!!
Intanto fuori si scatenava la bufera... è tornata la neve e a poco a poco il paesaggio è diventato candido, anche i monti arsi a capodanno hanno perso la loro triste tinta nerastra per ammantarsi di bianco brillante. L'allerta durerà fino a domani sera...




mercoledì 2 gennaio 2008

Pomeriggio d'Inverno e spiacevoli ricordi del mattino

Oggi è proprio il classico pomeriggio invernale da vecchio sussisidiario, la perfetta illustrazione di una favola antica. Sono a casina tutta riparata, mentre fuori infuria la bufera e il cielo scuro ma lattiginoso promette copiose nevicate!!! Ho riassettato un po' , mi sono appisolata sul divano, sotto la copertina, leggendo un regalo di Natale e sbirciando distratta con un occhio "Il mago di Oz". Ora eccomi qui dinnanzi al pc con Febusilla raggomilata in grembo a sorseggiare una delle fantastiche tisane donatemi da Valentina a base di:  "Pezzetti di mela, citronella, menta piperita, rosa canina, scorza di cedro, fiori di camomilla, aroma di agrumi". Sarebbe tutto perfetto se non sentissi la mancanza del mio lavoro e non rievocassi con rabbia la mia mattinata al collocamento................

MissMeletta: "Buongiorno sono venuta ad aggiornare i miei dati!!!"
Operatore Centro per l'Impiego: " Io non capisco perchè ci si ostina a cercar lavoro, io non ne ho voglia e devo trovare assolutamente il modo di starmene a casa.... che senso ha lavorare mi dica lei.....?
MissMeletta: " Senza lavoro non si campa, non so per lei, ma per me vale questa regola"
Il tipo con una lentezza letargica batte il dito indice nervosamente e svogliatamente sulla tastiera alla ricerca dei miei dati.....
Operatore: "Ummmm vedo qui che ha lavorato nei periodi....- ....- ......- ....."
MissMeletta: "No mi scusi..... mancano dei periodi....."
Operatore: "Stia zitta!!!! Mi lasci finire....bla bla bla"
MissMeletta: " No mancano dei periodi....."
Operatore: "Ecco ora mi tocca inserirli e questi computer sono lenti.... che caz...... aumentano a fare la RAM se poi ci mettono programmi pesanti, sembra facile sa, ma sono operazioni complicatissime".....

 (???????)                                                       ........... dopo un'ora...............
MissMeletta: "Ci sarebbe anche il servizio civile"
Operatore: "......e a me che me ne frega del suo servizio civile?????? Se lo può tenere!!!!"
MissMeletta: "Ma sa i miei contratti co.co.co sono stati una prosecuzione del servizio civile e l'attestato certifica che io ho una specie di qualifica di archivista informatic....."
Operatore: "Stia un po' zitta per favore non me ne frega niente!!!!!"
                                                         ............ dopo un'ora,,,,,,,,,,,,,
Operatore: "Quel coglione del mio collega, imbecille analfabeta, ha scritto sul precedente modulo che è coniugata.... come si fa a lavorare con 'sti deficienti" e sbatte tutto sulla scrivania.
MissMeletta. "Ma io sono coniugata!!!!"
Operatore: "Ma dalla carta d'identità non risulta....." sguardo di odio e saccenza
MissMeletta: "Ma mi sono sposata dopo, devo rinnovare il documento quest'Estate"
Operatore: " Mmmmmh ..... a proposito ah ah ah volevo dirle che ha perso tutta la sua anzianità perchè l'anno scorso non mi ha portato il CUD ah ah ah.... ci scometto che non glielo aveva detto nessuno... ah ah....quindi l'iscrizione parte da ora!!!! Dovrebbe fare anche un colloquio d'orientamento, per prassi..... ma al momento non si può, quindi le do un'appuntamento..... vediamo..... a maggio, la fisso a maggio e venga altrimenti perde di nuovo l'anzianità ah ah ah, se è malata mi porta il certificato medico!!!"
Alchè io mi alzo, gli sorrido, raccolgo tutte le mie carte, lo guardo dritto negli occhi e dico "La ringrazio molto per la sua infinitaaaaa gentilezza, è stato davvero squisito...... però vede mi auguro davvero di cuore che da qui a maggio non avrò più bisogno ne' di Lei ne' del suo cavolo di colloquio di Orientamento!!!!!!!!! Arriverderci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"