martedì 25 gennaio 2011

Ogni cosa alla sua stagione

Ogni cosa alla sua stagione e io che alle stagioni ho dedicato i miei blog lo so bene. Stagioni meteorologiche, stagioni come metafora di vita. Il mio almanaccare è confermato, fine febbraio scoppio del giallo, delle mimose (acacie dealbate) e del gelsomino invernale. Nell'aria si pregusta già un profume di fiori e un teporino di raggi solari infranti dal rigore del clima. Il mio amore per la mimosa non è sconosciuto ne parlai anche qui, dove confessai anche un gioco infantile che facevo con il consorte in gioventù girando la riviera in scooter "Trova la mimosa"... gioco che non vedo l'ora di sperimentare con Pietro. Quella era un'altra stagione della mia vita... e anche quando scattai questa foto era un tempo lontano, un bel pomeriggio trascorso con una coppia di amici che ora coppia non sono più.

Il titolo del post prende spunto dal bellissimo libro omonimo di Enzo Bianchi, leggerlo è stata una boccata di aria fresca per il mio spirito, mi ha trasmesso una grande serenità. Mi rendo conto di non essere per nulla religiosa, però ho una grande etica e un immenso amore per le cose semplici della vita, ciò che elogia qui il priore di Bose, in quello che è il vero spirito cristiano, che invece viene quotidianamente inquinato dalla "Chiesa".

Sarebbe un libro da rileggere più volte, una frase in particolare mi ha colpito... una frase che disse anche Anna Frank ma che differisce nella genialità e nel grande realismo della sua conclusione:

"....
Gratitudine che fa tesoro anche dell'amara esperienza di un mondo che appare insopportabile, di una barbarie che negli ultimi decenni non ha fatto che estendersi... Chi , come me ha sognato un mondo più abitabile, segnato da maggiore giustizia e pace, oggi si ritrova a volte smarrito, misura l'impotenza, avverte la tentazione del cinismo... Nonostante questo, mi sento ancora di rinnovare la mia fiducia negli altri, nell'essere umano, mi sento ancora di riaffermare la mia fedeltà alla terra, e di proseguire con rinnovata lucidità la battaglia ingaggiata da tanto tempo: se ho combattuto e continuo a combattere perchè il mondo cambi, oggi più che mai mi ritrovo a combattere perchè il mondo non cambi me."

4 commenti:

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  2. Sono lieta che sia piaciuto anche a te!

    Però non credo affatto che tu non sia religiosa. Per me essere religiosi, o meglio avere un senso religioso della vita, è amare tutte le forme viventi, rispettarle, vivere in armonie con esse, accogliere dentro di sé i cambiamenti, celebrare i "riti" stessi della vita (le stagioni, la fioritura, il cammino del sole), celebrare infine l'amicizia, le (ri)nascite, le unioni.

    Credo che una persona possa non riconoscersi in una "fede" specifica, in un insieme di dogmi, ma essere comunque profondamente religiosa.

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  3. Oh cara... come mi ritrovo nelle tue parole. Con sfumature diverse.. un pò in tutte! Grazie per questo tuo momento di condivisione.. e per i colori di questo meraviglioso albero che profuma già di primavera!

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  4. Allora ti consiglio anche "Il pane di ieri", sempre di Enzo Bianchi. Tra l'altro il filo rosso di quel libro è proprio la cucina (sempre legata ai sentimenti e alle riflessioni sulla vita) e secondo me ti piacerebbe molto!

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