giovedì 12 ottobre 2006

Allergie e intolleranze

Non ho nessuna intenzione di piangermi adosso, non è una mia caratteristica. Normalmente mi prendono i 5 minuti, in cui come Ungaretti chiedo di essere abbandonata sola in un angolo, e poi scatta la mia reattività, il desiderio di poter sistemare tutto e lottare perchè ciò avvenga. Tanto per ritornare al tema educazione e famiglia, credo di dover questo mio atteggiamento anche a mia mamma, che ogni qualvolta mi vede depressa mi sorride e mormora: "Fran, ora basta, datti una mossa!". Però non è sempre semplice darsi una mossa... non in un anno come questo... Allora il 31 dicembre non è ancora arrivato, non siamo ancora in periodo di resoconti e di tirar somme ma può essere utile farlo, anche perchè visto l'andamento, temo quello che potrà accadere ancora da qui alla notte di san Silvestro. Il 2006 è iniziato con la splendida notizia che mia nonna materna era caduta piroettando sulla cintura di sicurezza dell'auto, frantumandosi un gran numero di ossa. La salute poi venne a mancare alla sottoscritta... il mio intestino che faceva le bizze dal 1997, esagerò e si pensò che ci fosse qualche intolleranza alimentare, in primis al lievito di birra (una cosa da niente!!!)... ma l'argomento lo riprendo dopo... così diventai una cavia da esperimento e tra le altre cose mi toccò una bella colonscopia. Nel frattempo il timore che qualunque cosa potessi ingerire fosse nociva ebbe come conseguenza un mio dimagrimento... posso andare tranquillamente a sfilare in passerella! Intanto il mio piccolo grande sostegno e compagno di una vita Maffi si aggravò. Sto parlando di un gatto, sì un gatto di 18 anni, con cui ho convissuto da quando IO ne avevo 9, un fratello, un esserino completamente in simbiosi con la sottoscritta. Non c'era più nulla da fare e dovetti prendere una della decisioni più dure della mia vita. Uscita da questa brutta avventura speravo di respirare un po'... e invece... questa volta a sentirsi male è mio papà! Diagnosi tumore alla vescica, intervento e mille conseguenze. Con un piede fuori e uno dentro a questa situazione cerco di vivermi con la miglior filosofia possibile la paura di rimanere senza lavoro... ansia tremenda, ben celata, anche a me stessa, fino ad ottobre... quando scopro che il contratto è rinnovato!!! Almeno qui una boccata d'aria... breve però perchè a fine dicembre bisognerà vedere.... Nel frattempo entro in un negozio di scarpe, perchè come ben sapete, con questo fantastico stato d'animo, ho dovuto presenziare a 4 matrimoni, esco e scopro che qualcuno mi ha rubato la moto. Neanche il tempo di finire le pratiche, che la nonna si sente male. Cosa sta accadendo ora? C'è una grossa crisi familiare (a causa della nonnina) e poi a breve mio marito si opererà agli occhi? Vi piace la situazione? Come dicevo non ho assolutamente intenzione di piangermi adosso, ho accettato tutto questo con una forza che credevo di non possedere, anche se l'avevo già sfoggiata in passato (perchè anche il passato di missmeletta non fu propriamente roseo). La corazza si è creata intorno a me e sopporto i dardi dell'iniqua fortuna... ma la crisi familiare proprio mi sta facendo incazzare e scusate se non uso un'eufemismo. Il mio intestino sarà anche intollerante a qualcosa, ma dopo mille esperimenti sono giunta alla conclusione che la cosa a cui più di tutte sono intollerante è la totale assenza di maturità, l'abbandonarsi a comportamenti istintuali escludendo l'uso della ragione e del vero sentimento. Ho una mente aperta pronta a ragionare e a perdonare se è il caso, ho grandi spalle pronte a reggere mille pesi, ho un cuore, ho uno stomaco che metaforicamente "digerisce tutto"... ma l'intestino è il centro della mia sensibilità e purtroppo non ho potere alcuno su di lui... Dopo la colonscopia ho deciso che dovevo smetterla di somatizzare così... altrimenti mi sarei ammazzata nell'arco di poco... e sono stata molto caaaalma. Training autogeno, gocce di natura, pensare positivo, sorridere: il tutto mi ha aiutata davvero e ho iniziato a capire che stavo per davvero diventando forte: controllavo anche lui. Oggi però "il mio amico" ha gorgogliato e allora ho avuto conferma che la mia intolleranza è: la disumanità. Le persone normali discutono, parlano, si confrontano e soprattutto traggono una lezione dalla vita. La lezione è che esistono problemi davvero forti, forse non risolvibili, ma insieme e con amore si possono trovare delle piccole soluzioni... e invece avverto quasi un gusto sadico a voler complicare il tutto, a voler vedere per forza il bicchiere completamente vuoto quando potrebbe essere mezzo pieno. Volere è potere e l'unione fa la forza insieme ad un poco di ottimismo... invece qualcuno ama più la prepotenza violenta, il baratro e la torturante litania della mancanza di umanità e dialogo. Questo non tollero, non lo tollero proprio.... ma non mi arrendo prima o poi scoprirò il vaccino!!! Un bacio e scusate il lungo sfogo!

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