venerdì 29 settembre 2006

BISOGNA smettere!!!!!

Ebbene si lo confesso: missmeletta è una fumatrice e deve smettere! Premetto di essere molto moderata in quanto un pacchetto mi dura dai due ai tre giorni, ma sono comunque una fumatrice. Ora dire: "basta, sono stufa, domani smetto" è molto facile, difficile è applicarlo. Chi meglio di Italo Svevo nel libro "la coscienza di Zeno" riesce a spiegare la psicologia del fumatore? Quando decidi di darci un bel taglio il piacere  del fumo si tramuta nel piacere di consumare quella, che con tutte le buoni intenzioni, dovrebbe costituire l'ultima sigaretta. Zeno Cosini (Italo) descrive con minuzia di particolari tutte le ultime sigarette che hanno accompagnato la sua vita, associate a "date forti", significative, che dovrebbero aiutare il suo proposito. Infatti per cosa o meglio quando si decide di abbandonare questo vizio? I motivi sono principalmente due. Primo: una grossa paura inerente la salute (tua o di un parente) minacciata dalla sigaretta. Secondo: un fioretto (prometto che se... smetto di fumare). Ora la sottoscritta ha provato ambedue le situazioni-soluzioni ma con scarso, scarsissimo risultato. Ci vuole solo la forza di volontà... mi dici niente!!! Ho iniziato tardi. Nell'epoca adolescenziale fui certo tentata dai miei coetanei ma tenni duro. I miei genitori si comportarono in maniera esemplare. La mamma recitò perfino una comica scenetta a dimostrazione della stupidità di questo vizio. Papà fumava a intervalli regolari (smettendo e riprendendo) e m'illustrava questa schiavitù. Il loro comportamento fu molto astuto: "noi preferiamo che tu non fumi,...per questo...questo... e questo motivo, tuttavia, piuttosto che tu lo faccia di nascosto, sappi che il pacchetto è qui ubicato"... così facendo mi tolsero tutto il gusto della trasgressione adolescenziale e gli anni del liceo e dell'università trascorsero sereni. Poi iniziai a lavorare, in un ambiente in cui le colleghe non erano donne ma ciminiere, e in cui l'unica pausa concessa era quella della sigaretta. Così ragionai (male) e, facendo uno più uno, ritenni opportuno iniziare anch'io, per guadagnarmi la mia sacro e santa pausa. Quel periodo fu contrassegnato anche dall'inizio della mia convivenza e dalla preparazione della tesi. Quest'ultima in particolare fu essenziale. Studiavo e facevo ricerche giorno e notte... almeno alla sera LA PAUSA e il rilasso me lo dovevo concedere. Così iniziai. Che deficiente!!! E' questo concetto della "pausa" che mi frega, ormai si è radicato in me!!! Ma ora però sono stufa perchè il piacere della sigaretta si sta tramutando in una sorta di dovere. Se le evito perchè non ne ho voglia, una vocina m' impone di accendermela perchè "devo" ... e che è una medicina??? Sono stufa, veramente. 1000 volte sto cercando d'impormi la parola fine, ma ultimamente me ne capitano di tutti i colori e così trovo la scusa che "non è il momento"! Per non parlare di tutti gli stereotipi filmici e letterari che mi attanagliano la mente e che adduco a scusante e giustificazione. Da un lato meno male che i tempi sono cambiati, ormai nei film a fumare non è più l'eroe, ma il cattivo della situazione. Bene, detto ciò, sondaggino tra i lettori. Quanti di voi hanno questo storico vizio? Quanti no? Sono ben accette le critiche dai non-fumatori salutisti così mi sento un verme e magari smetto per una questione di dignità. Buona notte

Nessun commento:

Posta un commento