Ho abbandonato il blog per quasi tre mesi... il problema è che non riesco a trovare il momento buono per aggiornare e spesso postare, oltre che un piacere, è una specie di "lavoro". Avrei tante foto da condividere, di attimi preziosi ma ridimensionarle e sceglierle richiede comunque "tempo", tempo libero, tempo "tuttomio" che nonostante io cerchi di perseguire disperatamente "la lentezza" non ho quasi più.
Purtroppo vorrei potermi permettere un'estate tranquilla, tutta condivisa con il mio cucciolo, in cui rilassarmi, ora dopo ora, ma non ho la gioia di un impiego che mi concede sosta e fino a settembre devo stringere i denti. Un tempo le ferie "alle porte dell'autunno" erano un dono prezioso, quando tutti soffrivano della "crisi da rientro" noi migravamo ... ed io ero felicissima... adesso non so se per l'età (che comunque avanza) o per questo caldo torrido vedo "l'arrivare a settembre" come una fatica ciclopica.
Nell'acqua il mio bimbo impara a muovere "i suoi primi passi" facendo ogni giorno progressi enormi e nell'acqua io mi dono momenti tutti miei, nuotando lontano lontano (quando posso permettermelo), lasciandomi il chiasso della spiaggia alle spalle e abbandonandomi alla leggerezza del mio peso corporeo, laggiù al largo, nella posizione del morto o appoggiata alla tavoletta, con le orecchie sotto la superficie ascoltando solamente il mio respiro amplificato.
Questa è l'estate in cui per la prima volta da quando ero bambina la mia pelle è di nuovo abbronzata, molto abbronzata.
Questa è l'estate della fioritura delle Dalhie e della raccolta dell'iperico in campagna per l'oleolito.
Questa è l'estate in cui abbiamo finalmente acquistato anche un tavolo per il tetto (oltre che per il poggiolo) e quindi i festeggiamenti si svolgono in terrazza....
Questa è l'estate della meditazione, del raccoglimento ma anche del nervosismo che ogni tanto mi prende per mano e mi trascina, scatenato dal caldo esagerato e da una condizione lavorativa che a volte mi sta proprio stretta.
Alimentato dai mezzi pubblici che continuano a regolarsi come nelle estati deserte di una città industriale degli anni 50/60, in cui "giovani" pensionati, scolari, mamme casalinghe e operai in ferie per chiusura estiva della fabbrica si riposavano o "emigravano" in campagna... ma oggi non è più così, tutto resta aperto, la maggiorparte delle persone continua a lavorare, nonni compresi e tra tutti si fa i salti mortali e le corse per gestire i cucciolotti di casa, estati di una città che vorrebbe essere turistica ma con treni ogni ora verso la Riviera e autobus rari, bollenti, strapieni e puzzolenti non si rivela all'altezza delle aspettative.... senza contare che la cremagliera che mi conduce a casa (finanziata dalla Comunità Europea) è sempre rotta... e, anche se chi mi conosce sa quanto amo camminare, garantisco che scalare un monte, di corsa per l'urgenza di recuperare mio figlio, con 37 gradi sotto il sole non è il massimo della felicità....
Insomma .... ad essere "ZEN" io ci provo.... ma in questo periodo non sempre mi riesce .......
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