giovedì 16 aprile 2015

Anello Passo del Faiallo - Reixa - Rocca Vaccaria - Rifugio Argentea - Monte Argentea - Case Tassara - Faiallo

Domenica è stata una bellissima giornata, una di quelle giornate che spero sempre di vivere nel fine settimana, una di quelle giornate in cui alla sera ti senti di aver davvero vissuto come vorresti e ti addormenti felice. 
Giornata a costo quasi zero con ingredienti semplicissimi: sole, natura, pranzo al sacco e scarpe da trekking ai piedi.
Siamo partiti per le otto da casa e ci siamo diretti in auto (con l'autostrada) a Masone, di lì svoltato a destra verso il Passo del Turchino e poi verso il Passo del Faiallo, dove abbiamo parcheggiato presso il ristorante "La Nuvola sul Mare". 
Davanti al ristorante stesso un pannello molto chiaro illustrava il nostro percorso. Come deciso noi non ci siamo diretti subito verso le "Case Tassara" ma abbiamo imboccato il sentiero sulla sinistra che attraversa una bella radura e delle faggete.
Nei punti ombrosi vi erano anche numerose chiazze di neve per la gioia del cucciolo.

Percorrendo la strada in salita la prima vetta che "si scala" è proprio quella del Faiallo (1061 m) da cui si gode una vista mozzafiato... su Genova, sul porto di Pra-Voltri dove oihnoi nell'angolino, in castigo, si distingue ancora la triste sagoma della Concordia.
Peccato che ci fosse un po' di foschia perché il panorama da qui sarebbe stato ben più esteso. Su questa cima c'è un'edicola, ma manca l'immagine, resta solo un grosso medaglione (anche questo rovinato ormai) dedicato alla Madonna della Guardia.


La seconda cima, che si raggiunge in breve tempo e con pochissima fatica, è il monte Reixa (1883m), qui troviamo anche un presepino e delle targhe commemorative


Proseguendo, per l'ALTA VIA, sempre sul crinale, che a sinistra c'incanta con una visione mozzafiato della costa (siamo praticamente sopra Arenzano) e a destra sui monti, deviamo per un sentierino ammantato di fiori viola e di crochi e narcisi, che ci ha condotti alla terza cima: Rocca Vaccaria (1167 m)


La Madonnina purtroppo è decapitata, non so se da vandali o semplicemente dai rigori dell'Inverno, vi è anche una targa dedicata a Maria e la consueta immagine "della Guardia". 
Abbiamo lasciato qui, su un apposito quaderno, il segno del nostro passaggio e ci siamo scattati delle foto buffe...

Da qui il rifugio Argentea ( 1088m ) sembrava vicinissimo, ma in realtà abbiamo impiegato una mezz'ora a raggiungerlo, seguendo sempre il crinale, in un percorso pressochè pianeggiante e panoramicissimo, queste vette distano dal mare solo 5 Km.


Raggiunto finalmente il Rifugio (chiuso) ci siamo "accampati" sul prato retrostante, tra narcisi e crochi, e abbiamo consumato il nostro pic nic.


Fave, pisellini freschi, panini, frutta, ovetti di cioccolato e un brindisi a coca-cola... il tutto ammirando la costa oltre Savona e sull'Isola di Gallinara e ascoltando gli uccellini. Perfetto e rigenerante



La scalata all'Argentea (1082) in un sali-scendi si è rivelata un po' difficoltosa, specie con un bimbo, è un po' un'arrampicata (in certi punti anche esposta), in cui bisogna anche aiutarsi con le mani... ma quello che ci ha un po' agitati è stato l'incontro con una vipera su cui il cucciolotto stava adagiando il suo bel piedino. 
Fortunatamente l'ho vista in tempo e ho letteralmente "lanciato" mio figlio indietro,  proprio mentre il simpatico rettile si stava attorcigliando in difesa... momento di sangue gelato per tutta la famiglia... poi la nostra "amica" è fuggita via probabilmente più spaventata di noi... 
Tuttavia ci è rimasto un senso di ansia, che ci ha reso la scalata forse più complicata... però come tutte le avventure dal lieto fine ne sono stata contenta perché mio figlio ha fatto un'importante esperienza. 

E' da quando è nato che gli insegno il Rispetto e l'Importanza delle Vipere, che, soprattutto al Paesello, vengono sempre ingiustamente e stoltamente massacrate, anche quando poi magari sono in realtà innocue bisce, tuttavia ho sempre predicato l'attenzione e la cautela: "sui monti non si cammina mai completamente spensierati e giulivi ma sempre accorti a dove mettere mani e piedi".... e dopo questa vicenda credo che abbia ben compreso la lezione.

Quindi, con tensione e fatica, siamo arrivati sul Monte Argentea, anche qui abbiamo lasciato segno del nostro passaggio sull'agenda-tesoro, ci siamo scattati le foto di rito, abbiamo ammirato il panorama MERAVIGLIOSO e ci siamo tranquillizzati contemplando il dolcissimo volto della Madonnina. La discesa è stata meno impervia di quanto temevano e molto veloce.


 Al ritorno, dal Rifugio, anzichè imboccare il sentiero da cui siamo arrivati, siamo scesi sulla sinistra, prima in un tratto esposto al sole (motivo per cui credo di sconsigliare questa gita quando fa molto caldo) poi in mezzo a boschi (soprattutto di faggi) veramente incantati


Ad un certo punto del bosco, in mezzo alla via, un albero, con la segnaletica simile ad un ferro di cavallo, indica di scendere sulla sinistra... di qui in poi ci si inoltra in un sentiero bellissimo seguendo il simbolo pitturato in rosso e frequente... Qui la natura è splendida, vediamo anche dei bucaneve ...


... e poi come un miraggio, tra le fronde ancora spoglie, appaiono le case Tassara, misteriose e un po' inquietanti, in mezzo a questi alberi "magici", cresciuti nel tempo in maniera perfettamente visibile dalle scritte a metà tronco, in cui le iniziali degli innamorati sono datate 1960... e quella parte della corteccia, un tempo ad altezza mano, si trova ora molto molto in alto...


In mezzo alle due casette una fonte... sembra di essere in una Favola... mi tiro su il Cappuccio Rosso della Felpa e mi faccio immortale in questo luogo fantastico....


Ormai siamo quasi arrivati alla fine dell'anello, il parcheggio dell'auto è vicino e già si sente in lontananza il chiacchiericcio degli avventori del ristorante... ma un albero attira la nostra curiosità, un ramo si era spezzato, ma sembra abbracciato e inglobato dagli altri rami che così facendo, in modo curioso, lo hanno mantenuto vivo ... un'altra favola ... una versione rivista e corretta di Filemone e Bauci...


Queste sono le giornate che mi ossigenano... queste le giornate che mi fanno sentire felicemente e pienamente viva... una parte di questa Meravigliosa, Paurosa, Misteriosa ed Incantata Natura.

4 commenti:

  1. Bellissime foto e splendida gita, sono posti non conosco affatto e so che meritano!
    Uh però, la vipera...io spero sempre di non incontrarne, mi terrorizzano.
    Bravo il tuo piccolo escursionista, ha stoffa il ragazzo ;-)
    Bacioni!

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  2. Sembra una favola il tuo racconto... con piccolo miracolo finale!!!
    Un abbraccio
    Francesca

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  3. Vero! Le giornate quando ti senti più viva sono quelle passate in natura! Io ne so qualcosa :-)

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  4. Anche a noi è capitato di incontrare una vipera durante le escursioni, in quel caso a disturbarla era stata la nostra cagnolina. E' un incontro che lascia sempre un po' di apprensione...
    Bellissima gita e bellissime immagini, quando le nostre figlie erano piccole camminavano moltissimo, ora è davvero difficile farle muovere, però che bei ricordi... fai bene a fare tesoro di questi momenti!

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