mercoledì 1 gennaio 2014

Temperando le matite


Questa foto sintetizza il mio primo gennaio 2014 : medicine, mac, copertina "la briscola in cinque" di Marco Malvaldi, le cucciole al mio fianco che sonnecchiano dispensatrici di coccole e fusa all'occorrenza. 


Ho trascorso un pomeriggio a riordinare la cancelleria, a maneggiare penne che utilizzavo al liceo, a provarle. Ho meditato temperando le matite, ho pensato a queste strane feste, chiusa in casa, come in letargo.


... e al mattino indugiando sotto il piumone, sbocconvellando i miei biscotti alle noci (custoditi nella scatolina di latta che mi sono autoregalata a Natale) ho riflettuto su questa frase di Paul Auster:
"Ogni volta che arrivi a un bivio il tuo corpo cede, perché il tuo corpo ha sempre saputo quello che la tua mente non sa, e benchè scelga di cedere, sia per mononucleosi o per gastrite o per attacchi di panico, il tuo corpo ha sempre sostenuto in gran parte il peso delle tue paure e delle tue battaglie interiori, incassando i colpi a cui la tua mente non vuole o non può reggere"
... quanta è vera questa frase e quante volte l'ho già sperimentata... e quindi ? Cosa questa volta devo capire nel mio inconscio?
Intanto riparto da qui...

1 commento:

  1. Simona04 gennaio 2014 23:33
    Chissà quale nuovo bivio ti attende...
    Un abbraccio, sarò qui ad ascoltarti...

    dan tarpy05 gennaio 2014 00:34
    Buon nuovo inizio allora. P.S. quei biscotti sembrano i miei preferiti che preparo, insieme a molti altri, per Natale.
    Spero tu stia meglio adesso. Un abbraccio, ciao Taty


    dearmissfletcher05 gennaio 2014 02:28
    Ed è un ottimo inizio, so che queste tue pagine saranno ricche di armonia e bellezza!
    Un bacione a te!

    Cicabuma06 gennaio 2014 15:23
    Un nuovo blog... un nuovo inizio... un bivio!!!
    Ben trovata.
    Un abbraccio e un bacio
    Francesca

    ylenia08 gennaio 2014 23:28
    Sto pensando la stessa cosa in questi giorni. A volte mi sento addosso tutta la stanchezza del mondo, a volte, nonostante ilmio yoga e ilmio impegno, mi sento mancare il fiato. Poi mi ricordo: in quattro anni due gravidanze (e duecesarei), una malattia cronica arrivata come un fulmine a ciel sereno, un cambio radicale di vita. In quattro anni ho chiesto davvero tanto al mio corpo: ha tutti i diritti di cedere, e io tutti i doveri di ascoltarlo. Mi piace, questo tuo coraggio di cambiare. Buona giornata!

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