venerdì 10 maggio 2013

Triste Genova

.. e al mattino mi sveglio, "ho dormito bene questa notte" penso, 
poi con il cucciolo e il consorte consumiamo insieme allegri la nostra colazione, mentre degustiamo la "nuova" marmellata di fragole preparata alcuni giorni fa, con il succo d'arancia, il caffé e il latte e ascoltiamo Rai News 24... come tutte le mattine... ma non è come tutte le mattine i sottotitoli ci fanno subito correre in terrazzo dove subito abbiamo la triste conferma

infatti il Jolly Nero non dovrebbe essere ormeggiato a Calata Sanità, ma "da Messina"... lo sappiamo bene noi perché il consorte è un portuale
e basta zoomare un poco più un là che dove una volta c'era la "torre di controllo" ci sono sono macerie e soccorsi... 

La mia città è in lutto. 
Per tutto il giorno ricevo telefonate e messaggi di amici e parenti che si sincerano che mio marito fosse lontano dall'incidente... fortunatamente lo era... era a casa con noi, eppure quante volte ho avuto paura, quante mi sono immedesimata in queste tragedie, perché il porto e il mare, sono l'orgoglio della nostra città, è vero, ci nutrono... ma ogni tanto purtroppo sono come i Mostri della Mitologia, che si prendono le loro vittime sacrificali e io odio e temo questo loro aspetto. Oltre al dispiacere per i morti, adesso c'è l'amarezza del sapere come andrà, perché ormai so perfettamente come funziona. Ora c'è il gioco delle colpe, ci sono i giudizi di chi stabilisce se è fatalità o errore umano. Un gioco dove i pesci GROSSI se ne laveranno presto le mani e comunque non usciranno danneggiati, perché "g'Han le palanche" (hanno i soldi) e gli uomini, i pesci piccoli, si rovineranno la vita tra accuse e sensi di colpa che magari non dovrebbero neppure avere. Non sono una "tecnica" sono un'idiota, ma sono sicura che non si può accusare di errore umano un singolo per una tragedia simile. Nessuno desidera aver consapevolmente la leggerezza di uccidere o ferire un "collega" o comunque sia un altro essere umano con cui si lavora. Le macchine, le navi, i mezzi sono manovrate da uomini è vero, ma ormai sono grandi (troppo grandi), tecnologiche, potenti e cosa peggiore dopo un po' ci si prende troppa confidenza.
Sicuramente qualcuno deve e dovrà pagare per i morti, per il dolore delle loro famiglie, ma mi auguro che questa colpa non cada solo sulle spalle di uno o due, che anche se avessero sbagliato non meritano di essere trattati da "mostri", soprattutto da un'opinione pubblica di pantofolai, mentre loro erano lì, a lavorare, di sera tardi... magari chissà dopo quante ore...
Quindi il mio pensiero e il mio cuore va soprattutto alle famiglie di chi non c'è più, ai feriti, ai morti... ma anche a chi "umano e lavoratore" (direttamente e indirettamente) ne è rimasto coinvolto, magari senza alcuna colpa, se non trovarsi lì a lavorare e rischia di trovarsi in situazioni e affrontare processi che non gli permetteranno mai più di non pensare  a questa tragedia che già di per se' non potrà mai più dimenticare.

Oggi sono stata all'Expò (sul molo in fondo ai Magazzini del Cotone) e questa Bestia di nave l'ho vista da vicino, quasi come mio marito le vede quotidianamente, c'era un clima strano, il mio umore era contorto... e mi ha fatto rabbia vederla lì, intera, solo con qualche graffio... lo so c'entra poco ma ho pensato a Ned Ludd...  l'avrei presa a mazzate !!!


3 commenti:

  1. Forse la torre era stata costruita in una posizione un po' pericolosa, non credi?
    Nelle cose bisogna sempre tenere conto che esiste l'errore e bisogna prevedere ogni variabile possibile!!! Secondo me la torre non doveva stare li!!!
    Prego per le vittime e le loro famiglie.
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. La torre in effetti era molto esposta, per anni non è successo nulla perché in effetti a ben pensarci anche se le navi ci passavano vicine, soprattutto in retromarcia, non era proprio sulla rotta, questa volta la nave c'è finita contro perché è "scappata"... e se ci pensi mettendola lungo mare, in un porto sarebbe pericolosa ovunque... se la metti più interna perde infatti la sua funzione di "controllo".
      Comunque io non mi riferivo all'errore del costruttore, ne' a quello delle Grandi che operano nel porto... io cercavo di "alleggerire" le colpe che vengono imputate ai singoli uomini, ai lavoratori che fisicamente quella sera erano lì, quindi se devo essere sincera pensavo soprattutto a chi guidava i rimorchiatori, perché quelli sono appunto "uomini" che già vengono additati come responsabili da Messina e sono proprio loro che ci si ritroveranno in mezzo fino alla fine di perizie, processi e sentenze dalla durata infinita.

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  2. Deve essere terribile vedere la propria città in lutto per un incidente così grave, e chi paga il prezzo di attrezzature magari vetuste e lavori di ristrutturazione da rifare e mai fatti, oltre che della casualità degli incidenti che purtroppo accadono, sono sempre le persone che lavorano...un abbraccio silenzioso a questa splendida città!

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