domenica 24 febbraio 2013

Piccoli e misteriosi attimi di felicità in una domenica elettorale

Non è successo niente di eclatante, ma tante piccole cose, per molti magari banali. Fuori nevica da due giorni senza posarsi, ma in casa si sta bene, si gioca e si riordina, si cucina soprattutto con il forno che profuma di buono la maisonette. Questo in cui scrivo è un piccolo attimo di grande felicità. Vedo fuori la neve che scende. Il cucciolo è crollato dalla stanchezza del gioco ascoltando Umberto Tozzi (oggi ero nostalgica). L'ho accoccolato nel suo lettino trattenendomi dalla voglia di mangiarlo di baciotti... profuma di buono, di pulito, di casa, di paste della domenica. 
Ho votato e dopo tanto tempo ne sono felice. Il consorte è allo stadio... e mi godo questo momento, tutto mio di silenzio e di pace. Forse ho anche convinto i nonni ad andare ai seggi, la loro amarezza è stata anche la mia, tante volte, capisco però bene anche la loro generazione, che in certe cose ci ha sperato certamente di più ... Però forse ci vanno, anche se non certo da illusi, nessuno di noi lo è...  ma la speranza non muore. 

Perché questa volta io ci ho creduto? Perché ho spinto chi amo ad andare? Perché ho pensato ad una Nonna che chiamavo Zia, ma era una Nonna, che ci credeva perché per anni non aveva aveva avuto la possibilità di godere di questo nostro ormai scontato diritto-dovere e ne aveva sofferto... fino al 1946. Per Lei le Elezioni erano un Evento di Tale importanza che andava perfino dal parrucchiere. Io questo diritto l'ho dato taaante volte per scontato, troppe, a volte l'ho visto talmente come una cosa inutile da rinunciarVi. Ma in questi giorni mi sono ricordata di Lei, che si faceva bella per il suo appuntamento con la Democrazia!

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