Oggi siamo stati in campagna durante il tragitto osservavo la natura ancora semiaddormentata e spoglia. Il gelo ha danneggiato numerosi alberi e ripulito il sottobosco tuttavia la vita sboccia nel vero senso della parola. Quasi miracolosamente tenere gemme verdoline spaccano i legni induriti dalla galaverna invernale. Nel sottobosco grigio risaltano all'occhio macchie di colore: il viola dei crochi e delle viole, il giallo delle primuline selvatiche e tra un mare di rami spogli spiccano cespugli e arberelli fioriti. Ogni stagione ha indubbiamente il suo stile pittorico.
Ma quello che mi ha maggiormente colpita è la copiosa quantità di crochi che ho potuto osservare. Un anno provai a piantarne alcuni bulbi sul balcone... ne uscirono alcuni esemplari timidini, ma non ottenni il risultato sperato. Eppure è un fiore che in natura si può trovare abbondantemente specie in quei punti del sottobosco o dei prati che vengono riscaldati dai primi tiepidi raggi di sole tra inverno e primavera. Sono capaci si sbocciare anche quando il suolo è ancora ricoperto di neve.
Nel linguaggio dei fiori nella maggiorparte dei casi rappresenta l'amore sensuale e la giovinezza spensierata. Ma questo fiore nella specie "sativus" è anche molto molto prezioso perché dai suoi stimmi (in questo caso intorno ad ottobre) si ricava lo zafferano, la spezia più costosa dell'oro!
Nel linguaggio dei fiori nella maggiorparte dei casi rappresenta l'amore sensuale e la giovinezza spensierata. Ma questo fiore nella specie "sativus" è anche molto molto prezioso perché dai suoi stimmi (in questo caso intorno ad ottobre) si ricava lo zafferano, la spezia più costosa dell'oro!
Immagine tratta da qui |
Ma pensa un pò...lo zafferano, non l'avrei detto!
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