domenica 25 marzo 2012

Croco

Oggi siamo stati in campagna durante il tragitto osservavo la natura ancora semiaddormentata e spoglia. Il gelo ha danneggiato numerosi alberi e ripulito il sottobosco tuttavia la vita sboccia nel vero senso della parola. Quasi miracolosamente tenere gemme verdoline spaccano i legni induriti dalla galaverna invernale. Nel sottobosco grigio risaltano all'occhio macchie di colore: il viola dei crochi e delle viole, il giallo delle primuline selvatiche e tra un mare di rami spogli spiccano cespugli e arberelli fioriti. Ogni stagione ha indubbiamente il suo stile pittorico.
Ma quello che mi ha maggiormente colpita è la copiosa quantità di crochi che ho potuto osservare. Un anno provai a piantarne alcuni bulbi sul balcone... ne uscirono alcuni esemplari timidini, ma non ottenni il risultato sperato. Eppure è un fiore che in natura si può trovare abbondantemente specie in quei punti del sottobosco o dei prati che vengono riscaldati dai primi tiepidi raggi di sole tra inverno e primavera. Sono capaci si sbocciare anche quando il suolo è ancora ricoperto di neve.
Nel linguaggio dei fiori nella maggiorparte dei casi rappresenta l'amore sensuale e la giovinezza spensierata.  Ma questo fiore nella specie "sativus" è anche molto molto prezioso perché dai suoi stimmi (in questo caso intorno ad ottobre) si ricava lo zafferano, la spezia più costosa dell'oro!
Immagine tratta da qui