lunedì 26 luglio 2010

Persa e ritrovata lungo la strada

Titolo formato da 3 parole clou del post assemblate insieme in una frase dotata di significato.

"Persa" sta per "Maggiorana", in genovese, con tanto di foto allegata, doveva andare a rappresentare uno di quei momenti di felicità (non pochi) che si sono poi perduti in post non scritti... ma ben impressi nella mia memoria. Di foto da postare ce ne sarebbero infatti state davvero tante: i magnifici cieli tersi e panorami nitidi che ci ha offerto la tramontana in questi giorni, Genova che brillava sotto il sole, il mare blu visto da lontano, un kebab consumato sui gradini della cattedrale, i gelati, l'Expò, salire e scendere con l'ascensore di Feltrinelli, un pic nic sui prati a Villa Serra all'ombra di vetusti alberi circondata da anatrelle e cigni chiacchierando tra amici. Pietro sempre accanto, in questi momenti, che cresce, è dolce e testardo, Pietro che tiene le cose in mano, che fa dei discorsi in una lingua tutta sua, che scoppia a ridere, che ha imparato ad alzarsi da seduto, se sorretto, anche perchè seduto inizia a starci da solo.  Ma torniamo alla maggiorana, anzi alla "persa", ne ho comprata un bel po', in mazzetti freschi, l'ho sfogliata e l'ho messa a seccare, senza di lei polpettoni, ripieni e crocchette perderebbero un po' di magia. Il profumo era davvero intenso, soprattutto sulle mani.
Ritrovata.... ritrovata la collezione dei "manuali delle giovani marmotte" del marito, messa  a prendere aria, conto di utilizzarli moltissimo per Pietro. Con il consorte abbiamo fatto anche  una sorta di confronto genitoriale. Io desideravo questi libri ma mio papà non me li comprava (mio padre mi ha sommersa di libri, bastava dire pio ed erano miei, però questi si rifiutava), i suoi invece gli hanno acquistato l'intera collezione che però lui non ha mai letto. Ora , sfogliandoli in effetti, son libretti che necessitano anche di un qualche stimolo ed aiuto da parte degli adulti... e sempre sfogliandoli mi rendo conto perchè mio papà li reputasse inutili... lui è sempre stato ed è il mio manuale delle giovani marmotte vivente... ovvero quello che spiegano Qui Quo e Qua, lui me lo ha ugualmente trasmesso, passeggiando nei boschi, insegnandomi le varie qualità di flora e fauna e poi anche nelle attività creative.
...e infine la Strada... " La Strada" di Cormac McCarthy, libro divorato in questi giorni. Il suo primo pregio è proprio questo, è riuscito a catturarmi. Ultimamente tra Pietruzzo, il lavoro, le mille cose che si accumulano in casa il tempo per la lettura si sta riducendo notevolmente, anche perchè lo ammetto alla fine di due righe crollo miseramente nel mondo dei sogni. Questo romanzo non me lo ha permesso, mi ha tenuta inchiodata alle sue pagine come in una sorta di "cura Ludovico"... a palpebre ben aperte... tra l'altro su un mondo crudo e cruento. Inizialmente ne avevo sentito parlare molto bene, poi ho visto la presentazione del film (che dicono altrettanto bello???) e non mi ha convinta, però era destino che io lo dovessi leggere, così dopo essermici imbattuta da Feltrinelli, incuriosita dalle recensioni di Licia Troisi e della mia ormai cara amica Herm 79, l'ho acquistato. E' vero, si tratta di una storia cruda, cruenta,  ma l'amore tra il padre e il figlio illumina perfino il buio di questa  apocalisse. Alla fine ho pianto... anche se il finale in se' me l'aspettavo diverso. E' un libro schietto, che non si perde in fronzoli linguistici eppure è altamente poetico, non si perde in dialoghi melensi e patetici eppure trasuda d'amore, non si perde neppure in descrizioni intimistiche e paesaggistiche....eppure noi viviamo la storia, gli ambienti, il dolore, la paura.  E' un libro che fa male, si lotta con i protagonisti e ci s'immedesima in loro, proiettati in uno scenario dove tutto è cenere, dove la natura è annientata, gli uccelli non esistono più, le mucche si sono estinte e gli alberi sono  praticamente carbonizzati e cadono al suolo all'improvviso. La natura è morta eppure la si cerca ancora, perchè solo lei sa donare ancora un po' di vita... sottoforma di mela o di un bagno purificatore in un fiume, nella speranza di raggiungere il mare. Un bellissimo libro dove anche il ritrovare una lattina di cocacola da far assaggiare per la prima volta ad un figlio si riempie di un significato più grande e profondo. Io vi ho anche un po' letto un significato  generazionale... i genitori narrano ai figli i miti di un mondo che però non sono mai in grado di restituirgli così come lo hanno vissuto loro... Questo mio pensiero naturalmente è personale e portato all'eccesso, ma chissà perchè, mi veniva in mente mio papà che mi racconta che lui nel rio Creto vedeva i gamberetti di fiume, nuotare in acque cristalline... mentre in quello stesso corso d'acqua io ho trovato una discarica e ho visto scorrere un liquame di schiuma bianca maleodorante. Insomma spero di non dover dire troppo a Pietro "vedi qui una volta era tutta campagna"!!! Ma al di là di questa mia stupida ironia, credo di aver vissuto così tanto queste righe sulla mia pelle proprio perchè mi sono immedesimata con il mio cucciolo, soprattutto in quegli abbracci protettivi, d'amore, e anche di "forza e coraggio". L'amore è ciò che distingue i due protagonisti dal resto del mondo, per questo sono "i portatori del fuoco"!!!! Veramente un bel romanzo, intenso e che soprattutto fa riflettere a lungo..... ora ritorno a Coe che per ora procede lento e deludente!!!!
P.S. Ignorate il template devo modificarlo.... tra una nanna di Pietro e l'altra.... quando non dormo anch'io.... o non lavoro ... o non mi dedico alla maison........ ecco magari tra un annetto ;9

lunedì 19 luglio 2010

La mimosa di S.Pietro

Lo so ... sono ormai trascorsi numerosi giorni dalla festività di S.Pietro e Paolo, ma io riesco a postare solo oggi la ricetta della torta preparata in quell'occasione, una grandissima occasione: il primo onomastico del mio piccolino.  Ho denominato questo dolce così, non solo perchè l'ho cucinato per la prima volta il 29 di Giugno, ma perchè in effetti trattasi di una torta mimosa, ma riveduta e corretta. Il risultato finale è da pasticceria, se la sono tutti "slurpata" complimentandosi non solo per la sua bontà ma per la freschezza e leggerezza dl risultato finale.  Per la preparazione della base ho utilizzato la "mia ricetta dei vasetti" cha è una specie di sostituta al pan di spagna, tra l'altro dietetica e leggera perchè senza burro e meno uova del solito:
1 vasetto di yogurth (se non erro il mio era un'Activia della Danone Kiwi e cereali... ma va bene tutto)
3 vasetti di farina 00
1 vasetto e mezzo di zucchero
1 vasetto di olio di oliva
3 uova
1 bustina di lievito
Mischiare gli ingredienti (montando il bianco delle uova e unendo il rosso allo zucchero) e infornare a 180° a forno ventilato, controllando la cottura.
Per decorazione:
succhino d'anans
cherry
mandorle bianche pelate
codette
2 buste chantilly Pane Angeli ... e l400 ml di latte.
Quando la torta è raffreddata per bene l'ho separata in due parti (con il filo bianco e il mio disco di plastica sottile). Con i denti di un coltello ho "grattugiato" delicatamente sulla superficie la base della torta a metà, ricavandone tante bricioline gialle che ho raccolto in un piattino,  poi ho bagnato per bene tutto con un pennello che imbevevo in un bicchiere con succo d'ananas  sporcato di cherry. Quindi ho farcito per bene l'interno con la crema chantilly. Io ero veramente di corsa quando ho realizzato la torta, di solito amo sperimentare e relizzare io creme e decorazioni ... ma questa volta mi sono servita delle buste della PaneAngeli  (ne occorrono 2) e devo dire che la Chantilly  era ottima, bella delicata.  Ho riunito le due parti e ricopetro interamente la torta di chantilly, poi ho fatto cadere a pioggia sulla superficie le bricioline ricavate dall'interno della torta (effetto mimosa), ho spolverato tutto con un'abbondante manciata di mandorle grattugiate grossolanamente (non a farina... così poi quando si mangia si sente l'effetto croccantino che contrasta con la morbidezza del dolce) e rallegrato tutto con un pugnetto di codette arcobaleno!!!

giovedì 15 luglio 2010

Il gradino e l'arco

E' sera eppure le cicale continuano a cantare, come a sottolineare che nonostante il sole sia andato a nanna il caldo non demorde.  Anche Pietro fa la nanna, oggi è stata una giornata intensa, sempre sveglio a giocare e guardare il mondo ed ora è crollato, lo ammetto non sarà lusinghiero ma stasera la ninnananna insieme a me l'ha cantata Umberto Tozzi... ah ricordi di gioventù!!! Dorme bello spapparanzato sul lettone e io osservo il mio cucciolo. Fino a qualche minuto fa eravamo sul terrazzo a goderci un po' di brezza marina mentre io gli leggevo  "Il cavaliere che pestò la coda al drago" ... naturalmente lui più che ascoltarmi e capire si divertiva un mondo a guardare le figure. Alla Feltrinelli è già diventato "leggenda" tra le commesse per le sghignazzate che si fa nel reparto bimbi. Infatti lo porto spessimo lì e lui vedendo tutti i libretti colorati a scaffale, che spesso prendo e gli sfoglio, si diverte da matti, sembra quasi che gli si racconti una barzelletta. Io mi gongolo perchè spero e sogno che questo sia il suo atteggiamento dinnanzi ai libri per sempre, che un po' del mio DNA libresco le scorra nelle vene, in fondo non dimentichiamoci che in gravidanza mi misi a piangere perchè Feltrinelli aveva cambiato ubicazione ah ah ah .... se ci ripenso...
Comunque a narrazione ultimata Pietro si un po' isolato nel suo mondo, mangiandosi le manine e io guardavo lui e guardavo il mare. L'orizzonte non era nitido,  si dissolveva in una calorosa foschia, le navi sembravano provenire dal nulla, da una nebulosa dimensione, come i misteriosi vascelli dei pirati.  Poi ho osservato i pappagalli (ebbene sì.... ormai nella tropicale Genova ha prolificato una  simpatica e chiacchierona famigliola di pappagallini verdi) e l'albero dei vicini, carico di 'cocche arancioni come tanti piccoli soli.... era da tantissimo che non mi sedevo su questo gradino a perdermi nei miei pensieri. Penso che seduta qui ho preso le mie ultime decisioni più importanti, in questo luogo mi sono spesso incoraggiata, disperata, rilassata, qui ho fumato molte sigarette... infatti solo a sedermici mi viene la voglia.... ma la respingo a spallate. Ora sono mamma e la mia vita è qui davanti a me, seduta che si mangia le manine. Da quando è nato sono tanto cambiata, ho visto tutto sotto un'altra prospettiva. La mia priorità è lui, su tutto... Lui mi riempie la vita e non avrei mai creduto che fosse così. Fino a poco tempo fa figli non ne volevo nemmeno, in gravidanza facevo discorsi e progetti da educanda..... un cavoloooo!!! Quando ti ritrovi tra le braccia un bimbo non hai più a che fare solo con la tua testa ma anche con l'istinto e con un'amore immenso, indescrivibile, mai provato. Ogni giorno è un progresso, ogni giorno è una nuova dimostrazione di affetto che lievita come un dolcefragrante nel forno d'inverno. Non me ne frega nulla se un giorno diventerà grande, se crescerà e prenderà la sua via.... magari soffrirò, mi ritroverò un buco.... ma al momento è questa la mia missione, accompagnarlo per mano verso la sua indipendenza, proteggerlo senza però renderlo un giovane Siddharta, accompagnarlo per mano nella vita, insegnarli a muovere i suoi passi in questo mondo... e non solo con i piedi,  sostenerlo perchè non cada e insegnargli che se succede si può sempre rialzare, fargli capire che le cose belle  sono quelle semplici e che se saprà apprezzarle sarà sempre ricco.... Pietro è la mia vita, ma non lo deve sapere, deve avere la certezza di essere amato, ma non il peso di questa responsabilità, deve crescere libero, per questo è anche necessario che veda dinnanzi a se' due genitori sereni, ricchi d'interessi, impegnati che lo stimolino e che lo coinvolgano nelle loro passioni, per trasmetterle a lui e non perderle loro....mai.   Ho ben presente la poesia di Gibran, su cosa deve essere un genitore... l'ho scritta spesso sulle mie Smemorande da ragazza, l'ho rivendicata come figlia e la terrò presente come madre... io sono solo un arco.... ma ce la metterò tutta per essere un ottimo arco!!!

lunedì 12 luglio 2010

Nunc est bibendum (ora si deve bere!!!)

Tra le varie espressioni del "lessico familiare" quella che al momento più mi ripeto è una nota frase della cara ziotti : "Che seteee!!! mi berrei il Nicolai!!!" (laddove per Nicolai s'intende uno degli acquedotti cittadini così denominato). Non so voi, ma io non ho mai bevuto tanto in vita mia... e i liquidi sono di ogni sorta nell'ambito della potabilità: acqua frizzante, naturale, succhi di frutta, bibite varie, chinotti, cocacola, te' freddo, acqua di rose o menta, latte, succo di limone & tonica, birra... non vi è limite. Forse dipenderà dal fatto che è una delle estati più malsane della storia, in cui a Genova si sono raggiunte temperature record, tra le più alte d'Europa, avvertite ancora più elevate a causa del tasso di umidità al 100%, in cui si gronda di sudore solo a stare fermi. Di notte poi non ne parliamo..... non si dorme ma ci si scioglie..... cambio le lenzuola tutti i giorni... e il bello è che, con questo caldo e il solleone stile ferragosto, la roba stesa stenta quasi ad asciugare, i pannolini lavabili di Pietro in spugna c'impiegano giorni.  Questa umidità ci porterà ad una mutazione anfibia credo. In ufficio ho (fortunatamente) il condizionatore, che è anche deumidificatore e quando esco la sensazione non è solo di afa ma di acqua nei polmoni... che schifo!!!
Anche il cucciolo patisce tanto, cerco di proteggerlo il più possibile da questo sole malsano come si può vedere dalla foto. Stranamente in quest'immagine ha il ciuccio... che di solito sputa o lancia... mentre ultimamente apprezza, ma con il solo scopo di "masticare"... infatti seppur piccolo sta mettendo i denti e deve avere una male bestiale!!! Lo capisco perchè i denti sono anche il mio punto debole!!! Così anche lui, tra salivazione a fontana, sudorazione a fiume e pipì a ruscello necessita d'integrare i liquidi....  insomma oltre al latte materno c'è bisogno del Nicolai anche per Pietro ih ih..... quindi nonostante spesso non consentiti da pediatri e puericoltori, ben vengano i biberon di camomilla e finocchietto altrimenti mi si prosciuga povero cocco!!!

Ma "Ora si deve bere" anche nel senso letterale... del brindare e del festeggiare. Ieri infatti è stato il quarto complimese del mio cucciolo, lo abbiamo festeggiato partecipando al primo compleanno di una sua cuginetta e poi la sera a casa, con mio marito, con una torta Panarello e brindando con vino  bianco fresco e frizzante. Nel frattempo in tv si svolgeva la partita conclusiva di questi mondiali 2010, i primi mondiali di Pietro!
P.S. Volevo parlare di mille altri argomenti che continuo a rimandare .... tra cui , per restare in tema di allattamento..., lo farò magari la prossima volta!!!!....

sabato 3 luglio 2010

di "debolezze" materne e fuochi d'artificio

Questa settimana salto spudoratamente i due appuntamenti fissi che mi ero prefissata di postare e mi concedo un po' di scrivere liberamente. In casa c'è un buon profumo di chiodi di garofano (li ho usati in cucina), Pietro e le micie sono spapparanzati sul lettone, Diana russa rumorasamente, si muore dal caldo!!! Io mi concedo un po' di siesta ... qui seduta accanto a loro, veglio il sonno di questi miei cuccioli, tutti nella stessa posizione, tutti sognanti...  Sono stanca, più che altro è il caldo che mi spossa... ma forse posso anche ammettere tranquillamente di essere stanca... perchè lo sono, senza scuse e spiegazioni. Da quando ho partorito non mi sono mai fermata, ho affrontato ogni giorno nuove sfide e responsabilità in modo pragmatico, tranquilla, cercando di non pensare mai ne' ad "ieri" ne' a "domani".... ma solo ad "adesso". Non mi sono soffermata mai a pensare, ne' a guardarmi dentro... sapevo che scavando avrei rischiato di scoprire una fragilità o paure che non mi potevo permettere , in cui peraltro dopo un parto è facilissimo cadere. Ora però voglio rallentare... e parlo psicologicamente... voglio soffermarmi un po' di più su questa nuova mrs Apple, che a volte si scontra con le missMelette che fu... a volte ci si ritrova.... a volte ne ha nostalgia. 
Ultimamente percepisco le sensazioni elevate alla potenza, se m'incavolo divento verbalmente violenta, se sono felice mi emoziono esageratamente. Anche in gravidanza è stato così... ma ora ancor più e provo anche sentimenti mai "sentiti" prima. Per esempio quando esco dal lavoro e realizzo di riabbracciare Pietro mi sento una gioia interna che ha la stessa potenza di un pugno allo stomaco e di una strizzata al cuore.... è una forza potentissima e positiva, che mi commuove quasi!!!
L'altra sera invece ero sdraiata a leggere con il cucciolo tutto avvinghiato a me (un caldooooooo) e fuori ho sentito rumoreggiare, erano i fuochi artificiali di San Pietro e Paolo. Di solito appena "sento"  qualche spettacolo pirotecnico mi precipito sul terrazzo a rimirarlo (se non sono già sul luogo)... invece questa volta sono rimasta lì ad ammirare il mio Gioppy.  I fuochi per me sono sempre stati importanti ed emozionanti, non solo visivamente ma sonoramente. Quei rombi come di tuono che si propagano nel cielo, quei "tuuuum".... mi sono sempre echeggiati "dentro"... l'altra sera mi sono limitata ad ascoltarli. Il pensiero è volato con una tenerezza infinita e nostalgica all'anno scorso. L'anno scorso la sera di S.Pietro e Paolo ero seduta su una spiaggia, rimiravo il cielo e il mare scuri e abbracciata a mio marito mi godevo quei fuochi che risplendevano sopra la mia testa. Ero emozionata, perchè forse, forse avrei potuto già essere mamma... dopo qualche giorno feci il test ed era positivo... e dopo un anno sono qui, seduta ad ammirare uno spettacolo ancora più bello e magico, un cucciolo che dorme dopo aver festeggiato il suo primo onomastico!!