venerdì 18 settembre 2009

Aspettando l'Autunno

Finalmente (almeno per me) sono finiti i giorni torridi e assolati, che ormai mi causavano solo mal di testa e fotofobia... e a poco a poco stiamo procedendo verso l'autunno.
Le giornate uggiose, gli ombrelli, il plaidino sul lenzuolo alla sera, le gatte acciambellate, il forno acceso che profuma la casa, i ciclamini dal fiorista, la zucca e i funghi e altri prodotti di stagioni dal fruttivendolo... queste "piccole" cose sono per me come dolci coccole!!! Quanto adoro i "cambiamenti" di stagione... specialmente quelli autunnali... quando il freddo bussa alla porta ma i colori caldi della natura ci deliziano gli occhi!
Spero di trasmettere queste cose a Gioppino quando verrà al mondo, le stagioni sono una magia della natura e una tradizione umana e solo da piccoli si può imparare ad apprezzarle per poi gioirne tutta la vita!

Ci sono però cambiamenti che invece non mi rendono così del tutto positiva! E' una sciocchezza lo so... probabilmente ci ho dato davvero troppo peso a causa di un mio squilibrio ormonale perchè mi rendo conto che non sono normale!!! In questi giorni a Genova ha inaugurato"La Feltrinelli", un enorme megastore con vasto assortimento di libri, musica, film e cartoleria in una davvero singolare cornice architettonica. Ora questo fatto avrebbe dovuto rallegrarmi, per me questa era una splendida notizia, significava l'apertura di un vero paradiso vivente! ... e invece... al primo giro mi sono trovata completamente spaesata... è gigantesca... esagerata. Mentre la visitavo però cercavo di notare molte cose positive: i vinili, il banco Neri Pozza, alcune disposizioni, il bar, la saletta degli incontri... insomma cercavo di convincermi che avrei potuto definire anche questo luogo "la mia seconda casa" come per anni ho fatto con la libreria precedente!!! Poi è successo l'inevitabile... sono passata con il consorte davanti alla vecchia Feltrinelli, quasi al buio, vuota, con i dipendenti che inscatolavano le ultime cose e come una deficiente... sono scoppiata a piangere a dirotto. Mio marito mi guardava sorridendo, rassegnato, consolatorio, sono consapevole perfettamente consapevole che ci sono cose mooolto più gravi al mondo... però vi giuro che quell'immagine per me ha segnato qualcosa di più grande della semplice chiusura di una libreria. Tra quelle mura io ci ho trascorso un sacco di tempo e sempre e solo ore felici.
In quella Feltrinelli ho selezionato e cercato tutti i libri che ho letto in questi anni, ho spulciato e commentato tomi con il mio papà (che da paziente Maestro, fin da piccola, mi ha insegnato ad aggirarmi in una libreria senza mai annoiarmi), ho trascorso lì le mattinate da liceale quando c'erano le assemblee d'istituto, ho passato ore e ore ad aggirarmi tra i suoi scaffali con le amiche, è stata una delle mete delle prime uscite con mio marito, mi ci sono rifugiata per sfuggire all'afa estiva o alle intemperie invernali, ho alleviato attese di lezioni e appuntamenti a cui mi ero presentata in anticipo e ci ho anche provato a lavorare!!!
Avevo i miei angolini preferiti, il rituale del mio giro, mi piaceva quando mettevano il sottofondo di musica classica (purtroppo di recente tristemente sostituito da altri cantanti commerciali)... il tempo mi volava. Ho pensato che tutto questo non potrà più tornare... per lo meno legato a quel luogo, a quel tempo e a quello spazio. Ho pensato che non sarà lì che insegnerò a Gioppino "come ci si diverte in libreria", come il mio pipi ha fatto con me... ma in un gigantesco megastore... ho pensato che i tempi in cui ero solo figlia... studente... "amica adolescente"... fidanzata... sono finiti e che con la Feltrinelli di Via XX Settembre se ne va anche una fetta del mio ormai passato!!!

...e nulla meglio di queste grida morettiane rendono l'idea di cosa ho provato:

12 commenti:

  1. Anch'io avrò bisogno di tempo per abituarmi, del resto mi ero preparata a una sorta di shock. Il mio giudizio per ora non è negativo, semmai è sospeso: quando l'ho visitata c'era tantissima gente e devo tornare per capire meglio.
    Comunque pensa che torverai comunque il modo di trasmettere al tuo bambino l'amore per i libri... certo, la cornice è importante e quella ti era particolarmente cara e significativa, ma sarai tu, con la tua passione, con i tuoi ricordi di bambina e giovane studentessa a infondere un messaggio di amore e di libertà al tuo bambino.

    Quando saprai il colore del fiocco? Io devo vederti per... indovinare! Spero presto :)

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  2. Sono le piccole grandi delusioni a cui ormai dovremmo essere abituate, visto il rapido trasformarsi di luoghi a noi cari che, per un motivo o per l'altro, non esistono più. Ma forse è anche giusto che sia così, sono sicura che Gioppino saprà scoprire ed eleggere i suoi luoghi, provando esattamente le stesse sensazioni della sua mamma :)

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  3. Io ti capisco, sono legata al passato da morire, non in maniera passatista e bloccante, ma in maniera vitale, per cui tutto cio' che mi lega all'infanzia, adolescenza, mi fa battere il cuore.E quindi, ripeto, ti capisco.Pero' passato il momentaneo dispiacere, mi piace pure decidere che quel luogo nuovo, sara' teatro di altri momenti belli, altre scoperte, avventure,da sola o in dolcissima compagnia, insomma, dipende da te!
    tutto torna, in qualche modo, tutto continua, anche in spazi piu' grandi.
    Un abbraccio!

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  4. Credo che la tua sensazione di disagio sia quella tipica che si prova quando si passa da una dimensione, da uno spazio familiare, in questo caso la vecchia Feltrinelli con ricordi annessi e connessi, al megastore supertecnologico ma asettico, uno spazio ancora vuoto. Coraggio!

    Perdona l'ignoranza ma chi è Gioppino????

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  5. MrsApple, non rattristarti per i cambiamenti. Non averne paura. Il nostro animo tende ad appigliarsi al passato perché rivive qualcosa di certo, di conosciuto. Ma così rischiamo di diventare abitudinari e rinunciare a tutta una serie di cose positive, che potrebbero stimolarci. Un megastore perde sicuramente fascino. Ma vuoi non trovare in tutta la città un’altra libreria, esclusivamente tua e di Gioppino? Magari in una via dove finora non sei mai passata, se non raramente, dove non avevi ancora notato all’angolo quel negozietto di libri usati, perle altrove dimenticate e ormai introvabili…

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  6. Anche io adoro l'Autunno, i suoi colori, profumi, la pioggia e tutto ciò che porta! Non ne potevo più del caldo soffocante di quest'anno,è un pò come ritornare a vivere!
    Per la Feltrinelli, posso capirti è sempre una tristezza infinita veder chiudere i proprio luoghi d'infanzia, ok ne è stato aperto uno più grande,luminoso ma non è la stessa cosa...
    Magari troverai un'altra libreria dal sapore antico come la tua da far conoscere al piccolo (o la piccola) Gioppino!

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  7. Ti dirò... io sono stato già due volte nel nuovo MegaStore e ho trovato la disposizione delle cose molto caotica e poco pratica. Alcune scelte poi non l'ho proprio comprese. Solo per fare un esempio (anche se ce ne sarebbero altri che tacito per non dilungarmi): perchè collocare i libri in lingua straniera al centro del pian terreno di fronte al bar??? Mi pare una posizione troppo importante per un settore che non credo avrà tutto questo interesse.
    E' vero... la chiusura dei vecchi negozi che ci hanno visto aquirenti appassionati, fa tristezza... però potremmo sempre rilevare noi la vecchia Feltrinelli e farci un punto di incontro per blogger nostalgici e sentimentali... e - per quanto riguarda me - anche un pò fuori di testa!!! ;)

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  8. OT:
    Chiedo scusa, mi erano proprio sfuggite le righe finali del precedente post, ora ho capito chi è GIoppino! Che bella notizia! E felicitazionii :)

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  9. che bello questo post...
    e quanto mi rispecchio nell'amore per i libri, nell'amore per l'autunno...
    sono contenta di conoscerti, tornerò a trovarti!
    una carezzina al gioppino

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  10. Ciao,quello che scrivi mi ha fatto venire in mente il bellissimo film C'é posta per te,quello con Meg Ryan che ha quella piccolisisma libreria..!capisco come ti senti,anche io ho un rapporto molto "intimo" con le librerie piccoel della mai città (cuneo),in quelel troppo grandi di torino..mi perdo!
    Daniela

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  11. Anche a me è venuto in mente il film con Meg Ryan, e visto quello che rappresentava per te, ci credo che ti ha molto rattristata, e non penso sia solo colpa degli ormoni.
    Qui oggi, è di nuovo molto caldo, io ero già pronta con le ricette autunnali e invece…che barba! Ma ad ogni modo spero non duri più molto. Funghi, una miseria e niente porcini, speriamo nelle castagne. Ciao, buona serata

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  12. Ti capisco:Per me è stato così per la chiusura di Nannucci,il mitico negozio di dischi,avvenuta alla fine di aprile...Cominciai ad andarci all'inizio degli anni 60 in tempi pre-beatles,con passaggi come minimo quotidiani, per non perdere l'arrivo degli scatoloni dall'america o dell'inghilterra,con magari dentro un'unica copia di un disco poi introvabile..Al suo posto han messo un negozio che forse ti farebbe felice...Un'altra libreria Mel,dopo quella di via rizzoli,dove si possono anche vendere o acquistare libri usati...Per i negozi di dischi,a parte l'anonimo Ricordi di Via Ugo Bassi,ci son rimasti solo gli angoli nei Media world o Comet ,ancora più anonimi...Ho però appena letto che tre ex commessi di Nannucci apriranno fra pochi giorni un negozio più piccolo in una stradina secondaria del centro,accanto al teatro Manzoni, speriamo..perchè io non vado quasi più a piedi fino in centro da aprile,e anche a me cresce la pancetta,ma per ragioni diverse dalla tua....

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