venerdì 24 aprile 2009

25 aprile e il console

Domani è il 25 aprile ed è un giorno importantissimo. Stasera vorrei parlare di moltissime cose, di infinite riflessioni che si sono sviluppate oggi nel corso dei miei pensieri. Mi piacerebbe esaltare la mia città Genova, che unica si liberò da sé, con la sola lotta partigiana e non con l'intervento degli alleati e questo mi rende ancor più orgogliosa di essere nata qui... in questa piccola striscia di terra tra i monti e il mare.
Vorrei anch'io ricordare, come ha fatto la maratoneta, la meravigliosa persona che è stata Emilio Roncagliolo, nome di battaglia Lesta, il suo sorriso illuminante, il suo orgoglio nel narrarci per le vie di Sestri le sue imprese battagliere e vorrei anche esprimere il rammarico di non essere riuscita mai ad intervistarlo, per trasmettere ai posteri la realtà della resistenza partigiana.
Mi piacerebbe raccontare l'emozione che ancora si vede negli occhi della zia Cia, quando mi racconta di aver incontrato Aldo Gastaldi, "Bisagno",  in un sentiero della ValTrebbia,  e dinnanzi ad un personaggio ormai epico, in lei scattò quasi un timore riverenziale che si risolse in un timido saluto gentilmente ricambiato.

Vorrei poi parlare di un altro uomo combattivo e dai grandi ideali che ci ha lasciati: Paride Batini, il console della Compagnia Unica di Genova. Un altro uomo che ha saputo "resistere", seppur in un contesto diverso, un uomo che ha lottato, è stato coerente, ha saputo guidare ed insegnare. Vorrei poter descrivere la folla che oggi in sala Chiamata lo ha salutato, le diverse generazioni che si stringevano intorno a colui con cui hanno condiviso tanto e lavorato duro per trasformare gli ideali in realtà concreta. Erano presente moltissimi Uomini, Vecchi e Giovani, che hanno reso e rendono vivo questo porto con la loro fatica quotidiana. Persone che come gli ha insegnato lui sono e sanno essere Portuali sempre, con orgoglio.
Il "camallo", lo scaricatore di porto, per antonomasia viene etichettato come un "duro", per l'essenza del suo lavoro, per la fatica che non si risparmia... eppure oggi i loro volti erano tutti segnati dal dolore, gli occhi pieni di lacrime ... il mio stato d'animo non era diverso...  da ogni cosa trapelava emozione:  la partecipazione, i visi, le intense parole di Don Gallo, l'unione della Compagnia, gli applausi lunghi e fragorosi, i silenzi e i pugni alzati.......un pezzo della storia di Genova se ne è andato con lui!!!

E così ho pensato che ci sono ancora mille occasioni per r-esistere in questa società... e mille modi di farlo. Tantissimi di noi lo fanno quotidianamente, restando coerenti, lottando per il bene, nostro e del prossimo, comportandosi rettamente e seguendo i propri ideali. Le parole servono a poco... possono insegnare e guidare questo si... ma quello che ha fatto di certe persone dei personaggi storici positivi sono state le azioni, perchè con il loro comportamento hanno saputo garantire la libertà!!!


LO AVRAI,
CAMERATA  KESSELRING,
IL MONUMENTO CHE PRETENDI  DA NOI ITALIANI,
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ
A DECIDERLO  TOCCA A NOI,
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI  DAL TUO STERMINIO,
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI  COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÀ,
NON COLLA NEVE  INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO,
NON COLLA PRIMAVERA  DI QUESTE VALLI
CHE  TI VIDE FUGGIRE,
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÚ DURO D'OGNI  MACIGNO,
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO  FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI  S'ADUNARONO,
PER DIGNITÀ NON PER ODIO,

DECISI A  RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI  POSTI CI TROVERAI
MORTI E VIVI COLLO  STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO  INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI  CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA 
(Piero Calamandrei)

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