martedì 10 febbraio 2009

Io e Ghea

Ghea è entrata nella mia vita in un settembre campagnolo. Un'anno e mezzo fa circa. Mi stavo concedendo un fine settimana bucolico con il mio consorte, quando lei ha deciso d'intrufolarsi in casa. Con noi c'erano anche Diana e Febusilla che, vedendola entrare, hanno iniziato a soffiare e spaventarsi. Lei ignara di queste scene patetiche da aristogatte viziate, ha pensato bene di spazzolarsi le loro ciotole. Poi ha un po' annusato la casa... e si è diretta verso la lettiera, ha fatto i suoi bisognini (come per dimostrare che in futuro sapeva comportarsi all'occorenza), si è lavata per benino ed è salita sul letto dove, assumendo una delle sue solite pose buffissime, si è abbandonata al sonno. Lei in quel momento ha deciso... noi eravamo la sua possibilità, non sapeva ancora se fidarsi o meno, ma ha deciso di giocare la partita sulla fiducia. Io la guardavo dormire, non era il solito sonno vigile dei gatti, ma un riposo profondo come in natura non ne sono concessi... per la prima volta in vita sua si sentiva al sicuro. Era piccola e indifesa eppure si comportava come se fosse sempre vissuta con noi!!! Più la osservavo più in me emergeva la certezza che tra noi si stava creando un legame. Il consorte invece era scettico... ne avevamo già due, il viaggio di ritorno con tre e soprattutto lo preoccupava l'etica di privarla della libertà di cui godeva lì in campagna per trasferirla in un appartamento.
Così quando, durante la notte, lei è scesa dal letto e si è messa a fissare la porta , lui gliel' ha aperta e l'ha fatta uscire. Io ero già triste... lui continuava a dirmi che dovevamo farla "scegliere"... mentre iniziavamo a discutere abbiamo sentito dei miagolii disperati e qualcuno che grattava la porta.... siamo scesi abbiamo aperto e lei tutta intirizzita dal freddo è corsa sulla poltrona vicino al camino ad acciambellarsi. Nei giorni seguenti abbiamo fatto altri tentativi "spingendola" verso la libertà, ma lei non ha voluto più minimamente mettere il naso fuori dall'uscio. Così è venuta a Genova con noi...
Temevamo fosse un po' selvatichina, seppur cucciola era grandicella e aveva vissuto tutta l'estate in un paese sperduto tra i monti. Invece nulla... freddolosa da matti... narcolettica, desiderosa di contatto fisico e coccole... amante dei privilegi di aristogatta, affamata. Ama trascorrere i pomeriggi sul terrazzo... ma solo se c'è caldo a sufficienza. In breve ha anche conquistato le altre due, Diana un giorno ha perfino deciso di donarle il suo pescetto di peluche che non consentiva di toccare a nessuno...
Più il tempo passa più sono felice della sua e della mia scelta. Tra me e lei c'è un rapporto davvero speciale, siamo quasi simbiotiche. Quando sono a casa ce l'ho sempre acciambellata vicino, completamente abbandonata nel sonno o nei suoi ron ron. Mi segue per casa, ovunque vada... anche in bagno! Se mangio da sola si siede accanto a me. Mi sveglia facendo le fusa, ma soprattutto ci capiamo alla perfezione!!! Io non devo parlare, lei non deve miagolare!!! Inoltre è il mio Tavor, la mia valeriana... la sua vicinanza mi rilassa da matti... da quando c'è lei in casa mi concedo dei pisolini fantastici!!! Con le sue zampette nere da ladra, la pancia caffèlatte maculata, quel musetto dall'espressione sempre interrogativa o addormentata, gli occhi dipinti da Cleopatra... è la mia cucciola!!! Non ho preferenze perchè voglio un bene uguale a tutte e tre le mie tigrotte... però è "l'intesa" che si è creata con lei ad essere diversa.
Cucciolina mentre scrivo al pc sei qui vicino a me... ronfi a pancia all'aria... completamente abbandonata al sonno... ti gratto dietro alle orecchie e ti sono davvero grata per la tua costante compagnia. Gli esseri umani non sempre sanno donare un amore così incondizionato e fedele!!!

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