martedì 13 novembre 2007

Il caso Jane Eyre

Ho appena terminato la lettura de "Il Caso Jane Eyre" e ne sono uscita confusa come se davvero fossi stata sparata a velocità supersonica fuori da un viaggio spazio-temporale. 
Il romanzo è ambientato praticamente in un mondo parallelo, siamo nel 1985, ma un 1985 completamente diverso in cui per esempio la Guerra in Crimea, combattuta dalle potenze occidentali e dalla Russia (governata dai Romanov!!!),  non si è ancora conclusa.
La cosa più strabiliante è che qui l'umanità è morbosamente appassionata di letteratura e libro-dipendente, al punto che la criminalità sembra agire soprattutto in un contesto libresco: si rubano e ricettano le prime edizioni, si spacciano opere apocrife, si minaccia di deturpare rarissimi volumi, si litiga continuamente per stabilire la paternità delle opere di Shakespeare . 
In un simile contesto non è dunque così assurdo attribuire alla protagonista, Thursday Next (Giovedì Prossimo),  il mestiere di detective letterario (DLett) all'OPS 27.
I fatti cruciali della vicenda, narrata da Fforde, sono scatenati da un'invenzione di Mycroft, lo zio di Thursday, ovvero  IL PORTALE DELLA PROSA, un congegno che permette di entrare e uscire da un'opera letteraria con l'ausilio dei tarli bibliofili.
Acheron Ades, criminale diabolico, dotato di straordinari poteri s'impadronisce del dispositivo e minaccia l'intero patrimonio libresco, prima assassinando un personaggio secondario del Martin Chuzzlewit di Dickens, poi rapendo la povera Jane Eyre, sottratta dal manoscritto originale conservato presso la casa natale di Charlotte Bronte. Spetterà a Thursday l'incarico e l'onore di riportare ogni cosa al suo posto... o quasi (eheheh!!!).
I recensori di tutto il mondo hanno sostenuto che questo libro potrebbe essere tranquillamente “un giallo scritto da Lewis Carroll" … sicuramente è un’opera surreale e fantastica che racchiude in se’ un’infinità di generi : fantasy, fantascienza, detective-story, romanticismo, storia, il tutto condito con un’infinità di riferimenti culturali. Il romanzo è strabordante di giochi di parole e reso leggero da un fine umorismo inglese, due caratteristiche quest’ultime che hanno fatto decisamente sudare il traduttore.
Prima di tramutarsi in un caso letterario “The Eyre Affair” ha collezionato un’innumerevole collezione di rinunce dalle case editrici, molti sostengono che ciò sia dovuto al fatto che l’Inghilterra è culturalmente tradizionalista e quasi morbosamente legata ai suoi classici, quindi non pronta a leggere un romanzo che, tra le righe, ironizzava su ciò, e anzi sovvertiva l’ordine letterario quasi sacralmente costituito.
http://www.fantasyguide.de/typo3temp/pics/413c0c2021.jpgL’autore, Jasper Fforde (Londra 1961) è stato per anni un tecnico dell’industria cinematografica (si occupava della messa a fuoco delle cineprese) da qui, sostiene lui, ha imparato a focalizzare le scene e a rubare  le stranezze comportamentali dei divi Hollywoodiani per donarle ai suoi personaggi.
Ma veniamo al clou della questione… il libro mi è piaciuto?
Ad essere sincera non saprei... in alcuni punti proprio la commistione dei generi mi ha un po’ confusa e la modernità e la “velocità” della narrazione hanno reso quasi ansiosa la lettura. Tuttavia ho apprezzato il testo. In particolare ho gradito molto, l’apparentemente velato, pacifismo e la denuncia sociale. Infatti anche in questo 1985 così diverso, una cosa è immutata rispetto alla nostra realtà: il potere delle multinazionali, in particolare della Goliath, pienamente coinvolta nella criminalità, padrona della gestione del potere e finanziatrice della produzione di armi (vedi fucile al plasma).
Ma soprattutto ne è valsa la pena di leggere questo romanzo per le frequenti “incursioni dentro Jane Eyre”, in particolare per quella fatta dalla protagonista durante l’infanzia (pagine 77-80) “Chiusi gli occhi e l’aria si rinfrescò di colpo…”, una magia che mi ha commossa… e al contempo una realtà quotidiana, perché qualsiasi lettore del mondo, che conosce i poteri di un libro, sa sprigionare dalla sua mente la fantasia e sa come diventare protagonista, personaggio secondario o osservatore, a seconda della sua indole.  Ogni volta che si apre un nuovo tomo, dopo le prime parole, le righe si sfuocano in immagini precise e via via consistenti, la magia si rinnova, il profumo della carta si sfuma all’olfatto, il mondo circostante si annulla… e  una nuova avventura ha inizio!!!
http://www.jasperfforde.com/ il sito dell’autore

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