venerdì 12 ottobre 2007

...come un destriero selvaggio rinchiuso in una muta

E' sera, è buio... ormai l'autunno è arrivato lo percepisco meno di un tempo, forse perchè non ho più passeggiato in un bosco, forse perchè ho troppi pensieri che mi circolano nella testa. E' un periodo strano mi sento un po' un bruco nella fase di muta... e ho l'ansia di non riuscire a tramutare tutto in farfalla perchè non tutto purtroppo è nel potere delle mie capacità... ci sono troppi eventi esterni in questo periodo che non dipendono da me e dai miei sforzi e mi rendo conto che diventare adulti è anche questo... comprendere che talvolta si è anche un dado nelle mani del fato e che il numero ottenuto dal lancio non dipende solo da noi, non del tutto almeno. Per anni ho lottato con me stessa per non abbandonare "il fanciullino" che è in me, sperando, rifugiandomi nella fantasia, apprezzando lo scorrere del tempo, senza temerlo, ma traendo forza dalla bellezza delle stagioni e dall'insegnamento che la natura con esse c'impartisce: "dopo l'inverno ritorna sempre la primavera"... e l'autunno è stupendo nella saggezza dei suoi colori.... però questo mio modo di vedere le cose mi riesce sempre più arduo, stride troppo con la realtà dei fatti. In una casetta di pandispagna, marzapane e cioccolata in fondo c'è sempre una strega che ti vuol mangiare e nel bosco primo o poi t'imbatti in un lupo cattivo (che a volte non si traveste da nonna ma si rivela essere la nonna stessa... ma questa è ancora un'altra versione della favola)... ... e così procedo nel mio cammino come un fiero destriero selvaggio che si mette i para-occhi per procedere lento e dritto nel suo cammino, evitando di guardare indietro, davanti e di lato per non imbizzarrirmi...

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Gli studenti manifestano perchè non vogliono più gli esami di riparazione... ai miei tempi si manifestava perchè ti cadeva la scuola sulla testa, ai tempi dei genitori perchè si credeva che si potesse ancora costruire un mondo migliore. Differenze generazionali. Eppure io, sarà perchè alla fine non sono mai stata rimandata, ma negli esami a settembre non ci ho mai visto nulla di sbagliato. Recuperare a fine anno, l'ansia di vedere i quadri ... la gioia di trascorrere un'estate in libertà... erano a mio parere esperienze molto educative... ma erano altri tempi ... tempi in cui t'insegnavano che le tue capacità e le tue fatiche venivano premiate (preferenze dei prof. escluse.. ma anche quelle t'insegnavano a vivere), tempi in cui  studiare era considerato un lavoro, un privilegio, un dovere la cui "retribuzione" era ottenere "il sapere"!!! Alla fine della favola però la mia cultura mi rende davvero poco, almeno in termini pratici perchè c'è questo mostro sociale che si chiama PRECARIATO. Credo dunque che questi ragazzi desiderosi di mutare il mondo dovrebbero forse lottare più in visione del loro futuro, esigere una dignità lavorativa in cui i loro sforzi da studenti siano premiati, gettare le basi per un mondo meritocratico... se studi seriamente o hai delle capacità non dovresti temere alcuna rimandatura.... mentre se lavori seriamente non hai la garanzia di poter continuare a farlo, ne' tantomeno di percepire uno stipendio dignitoso!!!!

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