domenica 28 ottobre 2007

Mancati "eroi"

Per un attimo oggi ho avuto la brillante idea di chiudere il blog per ritornare a piagnucolare come una dama ottocentesca sui miei vecchi diari cartacei. Dire che è un momento no... è poco... e sinceramente non voglio tediare nessuno con questo, chiamiamolo tranquillamente, SKAZZO puro, che mi sta soffocando. Mi rendo conto sempre più che le soddisfazioni più grandi me le da la mia mente, che fortunamente funziona benissimo, è ancora in grado di superare brillantemente degli esami e ragiona e ronza e forse fin troppo a discapito di tutti coloro che vogliono deprimerla.
L'Italia è davvero un paese di merda.... stasera non uso eufemismi ne' mi sforzo di essere aulica.
Non affronto ne' politica ne' religione.... per non urtare animi sensibili che ancora credono in questi due concetti ormai vuoti,
ridotti a parole prive di significato da coloro il cui mestiere e compito sarebbe darvi un senso e tramutarli in ideali, anzi in IDEALI in cui credere e per cui lottare.
Non tratterò di nessun tema complesso perchè direi cose veramente esagerate....
....parlo di
televisione, un tema caro alla quasi totalità dell'Italietta che di culturale ormai ha solo le vestigia del passato.
...sarà perchè io non accendo mai questa
scatoletta fecaloide, se non per guardare sporadicamente qualche tg, telefilm, a volte perdermi inebetita in qualche dibattito pseudo-politico e/o culturale... ma oggi, la scatoletta fecaloide, ha veramente raggiunto l'apoteosi della sua serietà.
Giusto per assuefarmi al
"panem et circenses" (segreto riscoperto dal nostro ex presidente del consiglio per lobotomizzare le masse), ultimamente mi sono concessa di vedere tre, dicesi tre telefilm.  In questa settimana li ho persi tutti... uno perchè hanno cambiato il canale su cui veniva trasmesso, il secondo perchè hanno cambiato il giorno .... il terzo HEROES perchè avendo poco ascolto hanno pensato bene di trasmetterlo in futuro prossimo venturo alle 23.00!!! Capisco che un telefilm basato su fumetti e concetti più genetici che patetico-divini poteva interessare forse ad un pubblico esiguo (cosa per altro smentita dal tam tam e dal caos che la deduzione ha scatenato sui forum) ma eliminarlo così  dal palinsesto lo trovo maleducato specialmente a sole 4 puntate dalla fine. Lo hanno spostato in seconda serata..... ma perchè in Italia le cose decenti finiscono in seconda serata? C'è un pubblico di serie A e un pubblico di serie B? Però tette e culi non li spostano mai in seconda serata.... mai.
Oggi ero a casa, in quanto mezza influenzata, giacevo inerme sul divano leggendo un bel libro e ho assistito allibita allo zapping vorticoso di mio marito. Su Rai Due, mentre la Ventura faceva la simpaticona, passavano a guisa di sottotitoli gli sms di giovincelli che paragonavano l'amore della loro donzella a quello della loro squadra del cuore...  al di là dei contenuti di queste
orride dichiarazioni ho dovuto concentrarmi per accertarmi di essere sintonizzata su un canale RAI..... ma la Rai ha bisogno di vivere prosciugando la carta del cellulare a questi poveri giovani lobotomizzati come un qualsiasi canale regionale di ultima categoria?????.... la RAIIIIIIIIIIII????..... non le bastano i soldi del canone, della marea di pubblicità e televendite che ci propina, degli sponsor????? Dopo un conato di vomito torno sulla lettura del mio libello quando mi ritrovo a dover sillabare le parole perchè c'è una massa di ragazzine e vecchiette urlanti che su canale 5 disapprovano la nuova fiamma di tal Daniele Interrante....
Quando in un paese non esiste praticamente più informazione, cultura perchè la gente vuol vedere solo questo Squallore, quando le ragazzine fanno la coda per partecipare mezze nude ad un casting per urlare in stupidi dibattiti (incapaci di pensare che dovrebbero invece urlare per ben altri motivi), quando un Tg si trasforma in una rubrica culinaria e metereologica, quando da ogni canale ti devi sorbire la Morale emessa dalla bocca di una massa di PERVERTITI... è allora che ti capaciti che quella scatoletta nel tuo salotto rispecchia la tua società.... una società in cui gli EROI non esistono più.... e non solo nel palinsesto!!!!!!!!

venerdì 19 ottobre 2007

Evviva il partito democratico

ROMA - Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E' un disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione.

parte di articolo del 19-10-07 estrapolata da qui (se volete approfonfire...) :
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/testo-editoria/testo-editoria.html?ref=rephpnews

domenica 14 ottobre 2007

Riflessioni pessimistiche nel bosco

La maratoneta mi ha informata di un'iniziativa della blogsfera che intende invitare ognuno di noi a scrivere un post sull'ambiente ai fini di costruire un mondo migliore. Ho deciso di partecipare postando alcune foto scattate sabato da me nei boschi e  parlando di un film:

 
 Da piccola vidi sul piccolo schermo “2022 I sopravissuti” conosciuto anche con il titolo originale “Soylent Green”, un film di fantascienza del 1973 tratto dal romanzo di Harry Harrison “Largo! Largo!” (del 66) ispirato ad una ricerca fatta dal Massachusetts Institute of Technology su richiesta del club Roma (fondato dall’italiano Aurelio Peccei insieme ad alcuni Nobel). I risultati di questa ricerca furono pubblicati nel libro “Rapporto sui limiti dello sviluppo” (1972) che costituì il primo studio scientifico con lo scopo di documentare l’insorgere della questione ambientale in termini globali. (Wikipedia)

    
Il film documenta un mondo in cui non esistono più stagioni, solo un’interminabile e torrida estate, Un mondo privo ormai di qualunque risorsa naturale ed energetica, in cui non vi è più alcun ecosistema e perfino l’acqua viene razionata, un mondo dove chi ha meno di quarant’anni non ha mai visto dal vivo un animale o un paesaggio verdeggiante. Ogni città è divenuta una fortezza da cui non si può più uscire e tutto viene controllato sistematicamente dalla polizia. La location è una New York del futuro, abitata da 40 milioni di esseri umani che lottano continuamente per la sopravvivenza contendendosi cibo, spazio vitale e lavoro. Solo i benestanti ( all’apice della scala gerarchica vi sono i politici) possono permettersi una spesa di cibo normale-naturale ovvero un gambo di sedano, qualche mela, un costosissimo pezzo di carne. Gli alimenti tradizionali sono ormai scomparsi e quei pochi sono privi di sapore e di odore. L’unica sostanza nutritiva per le masse è il Soylent, barrette energetiche, in particolare il Soylent Green a base di plancton ormai unico alimento in una terra completamente inaridita.
               
Non svelo nulla del finale ultrapessimistico e macabro, per coloro che desiderassero visionare il film, ma voglio parlare di una scena che colpì particolarmente i miei sentimenti di bambina e m’impressionò a tal punto da imprimersi a fuoco nella mia memoria, tanto che ancora oggi dopo anni dalla visione di questa pellicola mi torna sempre continuamente in mente… o forse dovrei dire che mi pulsa nel cuore. Questa scena è nella parte finale di “2022” ed ha per protagonista il vecchio Solomon Roth (Sol) interpretato magistralmente da Edward G. Robinson, che già malato sulla scena, morì di cancro nello stesso 1973.
Sol è un uomo-libro, ovvero uno specialista nella ricerca in archivi e biblioteche (professione indispensabile in una società in cui ormai è stata annullata ogni forma di tecnologia) ed è abbastanza anziano da ricordarsi come era il mondo prima che l’inquinamento lo distruggesse. Premetto che il Governo, per alleviare il problema della sovrappopolazione aveva legalizzato il “suicidio assistito”, ovvero erano stati creati dei Templi in cui la gente poteva recarsi a suicidarsi in modo “confortevole”. Solomon dunque, ormai incapace di sopportare il drastico cambiamento a cui ha assistito ma soprattutto privo di forze per poter reggere il peso di una terribile scoperta (?...?) decide di sottoporsi all’eutanasia. Questa a mio parere è una scena magistrale della storia del cinema: il vecchio sdraiato su un lettino, in una stanza riservata dove morirà in meno di 20 minuti in maniera totalmente indolore, ammira su dei maxischermi intorno a lui delle meravigliose immagini che ritraggono la natura, ormai completamente estinta (prati fioriti, animali, il mare), il tutto accompagnato da una magnifica colonna sonora di musica classica (nel film possiamo ascoltare Beethoven, Grieg, Tchaikovsky). Vedendo questa sequenza ho pianto a dirotto con un immenso senso di ansia … e quel filmato l’ho “sentito” attraverso gli occhi di Sol, ovvero con la sua paura che tutto quanto io amo così visceralmente su questo pianeta potesse andare distrutto. Quando cammino in un bosco e godo di immagini reali e vive, del profumo della terra ancora fertile non posso non pensare a questo film. Quando sento al telegiornale o leggo dei passi da gigante che fa l’uomo ogni giorno nel ferire irrimediabilmente il suo habitat non posso fare a meno di pensare a questo film!!! Un semplice lungometraggio del 1973… si sta avverando così come si è in parte avverato 1984 di Orwell, forse la fantascienza, quando non pensava solo agli effetti speciali, ma ragionava di testa, voleva trasmettere un monito agli spettatori e ai lettori… era preveggenza. Mi auguro che così non sia… auspico di trascorrere la mia vecchiaia passeggiando in un bosco tenendo per mano forse un nipotino a cui insegnare a distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi, a cui spiegare come si suona un filo d’erba e come si percepisce l’energia di un albero abbracciandolo. Temo una vecchiaia solitaria, supertecnologica, povera e arida con il rimpianto di quanto sarebbe stato bello almeno il narrare ad un bimbo la favola della natura “c’era una volta…”


 … Intanto stasera sono qui davanti al pc e nei boschi a causa del clima quest’anno non si è vista nemmeno l’ombra di un fungo. E’ sempre tutta casualità o la somma di tante casualità alla fine fanno la realtà??? 

venerdì 12 ottobre 2007

...come un destriero selvaggio rinchiuso in una muta

E' sera, è buio... ormai l'autunno è arrivato lo percepisco meno di un tempo, forse perchè non ho più passeggiato in un bosco, forse perchè ho troppi pensieri che mi circolano nella testa. E' un periodo strano mi sento un po' un bruco nella fase di muta... e ho l'ansia di non riuscire a tramutare tutto in farfalla perchè non tutto purtroppo è nel potere delle mie capacità... ci sono troppi eventi esterni in questo periodo che non dipendono da me e dai miei sforzi e mi rendo conto che diventare adulti è anche questo... comprendere che talvolta si è anche un dado nelle mani del fato e che il numero ottenuto dal lancio non dipende solo da noi, non del tutto almeno. Per anni ho lottato con me stessa per non abbandonare "il fanciullino" che è in me, sperando, rifugiandomi nella fantasia, apprezzando lo scorrere del tempo, senza temerlo, ma traendo forza dalla bellezza delle stagioni e dall'insegnamento che la natura con esse c'impartisce: "dopo l'inverno ritorna sempre la primavera"... e l'autunno è stupendo nella saggezza dei suoi colori.... però questo mio modo di vedere le cose mi riesce sempre più arduo, stride troppo con la realtà dei fatti. In una casetta di pandispagna, marzapane e cioccolata in fondo c'è sempre una strega che ti vuol mangiare e nel bosco primo o poi t'imbatti in un lupo cattivo (che a volte non si traveste da nonna ma si rivela essere la nonna stessa... ma questa è ancora un'altra versione della favola)... ... e così procedo nel mio cammino come un fiero destriero selvaggio che si mette i para-occhi per procedere lento e dritto nel suo cammino, evitando di guardare indietro, davanti e di lato per non imbizzarrirmi...

L'immagine “http://www.paroledautore.net/fiabe/images/hanselgretel.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
...
Gli studenti manifestano perchè non vogliono più gli esami di riparazione... ai miei tempi si manifestava perchè ti cadeva la scuola sulla testa, ai tempi dei genitori perchè si credeva che si potesse ancora costruire un mondo migliore. Differenze generazionali. Eppure io, sarà perchè alla fine non sono mai stata rimandata, ma negli esami a settembre non ci ho mai visto nulla di sbagliato. Recuperare a fine anno, l'ansia di vedere i quadri ... la gioia di trascorrere un'estate in libertà... erano a mio parere esperienze molto educative... ma erano altri tempi ... tempi in cui t'insegnavano che le tue capacità e le tue fatiche venivano premiate (preferenze dei prof. escluse.. ma anche quelle t'insegnavano a vivere), tempi in cui  studiare era considerato un lavoro, un privilegio, un dovere la cui "retribuzione" era ottenere "il sapere"!!! Alla fine della favola però la mia cultura mi rende davvero poco, almeno in termini pratici perchè c'è questo mostro sociale che si chiama PRECARIATO. Credo dunque che questi ragazzi desiderosi di mutare il mondo dovrebbero forse lottare più in visione del loro futuro, esigere una dignità lavorativa in cui i loro sforzi da studenti siano premiati, gettare le basi per un mondo meritocratico... se studi seriamente o hai delle capacità non dovresti temere alcuna rimandatura.... mentre se lavori seriamente non hai la garanzia di poter continuare a farlo, ne' tantomeno di percepire uno stipendio dignitoso!!!!

sabato 6 ottobre 2007

Risotto

Del riso a noi c’importa poco e niente.
Sappiamo che proviene dall’oriente,
ma il risotto, che tutto il mondo ammalia,
è nato qui da noi: proprio in Italia.
 
Cucinalo per bene, il tuo risotto.
Giralo, che se no si attacca sotto.
Abbi cura che sia compatto e sodo,
altrimenti – che orrore! – è riso in brodo.
 
Controlla. La forchetta non sta in piedi?
Allora non è denso quanto credi!
Carnaroli, Vialone, Arboreo, Baldo
ti daranno un risotto bello saldo.
 
Assaggia: non è crudo, ti par cotto?
Se c’avevi un problema, è già risotto!


Filastrocca prelevata qui, un bel sito dove si possono trovare infinite curiosità, storia e ricette in merito al riso e al risotto. Questo è un piatto che, in generale nelle sue molteplici varianti, mi ha sempre messo tanta allegria, sarà perchè mia mamma quando ero piccola era solita cucinarlo allo zafferano nei giorni di festa (... il risotto alla milanese della maratoneta è davvero sublime), preparava invece risi e bisi (piselli) nei momenti allegri... Oggi io mi diletto spesso a inserire questo piatto nel menù casalingo, mi piace sperimentare nuove ricette ed abbinarne alcune a determinati momenti dell'anno: per esempio la sera del 31 ottobre lo preparo con la zucca, alla fine dell'anno con il melograno, in primavera con le fragole...ecc. ecc.
E' tra i miei piatti preferiti...

P.S. Grazie a tutti coloro che mi hanno risposto nel post precedente incoraggiandomi a smettere di fumare e/o augurandomi buon onomastico... Tanto per risponderVi, cari lettori, HO SMESSO DEFINITIVAMENTE, detto fatto, quando MissMeletta decide di fare qualcosa la fa .... certo le tentazioni non mancano....  soprattutto a casa.... dove talvolta, quando sono proprio disperata mi consolo accendendo un incenso profumato!!!!!