martedì 15 maggio 2007

Adamsberg "lo spalatore di nuvole" e il mitico gatto Palla

Ho appena ultimato la lettura di questo libro e devo dire che alla fine ne sono rimasta alquanto
soddisfatta. L'ho acquistato recentemente in libreria non tanto attratta dalla fascetta che lo definiva l'ultimo CAPOLAVORO di Fred Vargas (foto sotto).... ma incuriosita dalla biografia dell'autrice.

Fred Vargas .... pseudonimo di Frederique Audouin-Rouzeau, francese, nata da madre chimica e padre surrealista. Trae spunto per il suo nome d'arte dalla sorella-gemella Joelle (Jo Vargas), pittrice contemporanea, che a sua volta si battezzò così ispirandosi al personaggio interpretato da Ava Gardner nella "Contessa Scalza". Fred è amatissima in Francia dove scrive dal 1985. Di professione è ricercatrice di archeozoologia presso il "centro nazionale francese per le ricerche scientifiche" ed una grande esperta di medioevalistica. La Vargas ha lavorato anche per un lungo periodo sui meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all'uomo. La sua scrittura è tutta particolare e sicuramente leggendone la traduzione in italiano molto va perduto... infatti ama la sonorità delle parole, i giochi linguistici e intingere il tutto in numerose allusioni intertestuali. Fred "dipinge" i suoi gialli nei 21 giorni di ferie che si concede annualmente. E' tradotta in ben 22 lingue e considerata come l'anti Patricia Cornwell. I suoi personaggi sono atipici, da lei definiti "trasparenti", logorati dalla vita ma sempre pronti a battersi per essa, lei li disegna con somma cura, sia fisicamente che psicologicamente, offrendo loro un passato e una precisa consistenza.

All'inizio de vo ammettere ho fatto un po' di fatica ad ingranare il suo stile.... infatti la trama narrativa è immersa in un mutar di forme e sensazioni. Si passa dal registro serio, a quello umoristico, a considerazioni sulla vita e sulla quotidianità che all'apparenza paiono banali, ma che appena lette provocano nella mente del lettore una brusca frenata che ti spinge a tornare indietro ed assaporarle....zoologa dell'autrice trapela in ogni capitolo.... e leggendo questo testo ho appreso molte curiosità sulle ossa di cervi, gatti e maialini.... ;))  Inutile dire che il protagonista è il commissario.... il commisario Adamsberg.... un uomo dalla psicologia non semplice, un uomo forse solo... ma un padre straordinario che la sera sdraia il suo cucciolotto sul suo petto e gli narra le sue avventure sotto forma di una favola.... i cui protagonisti sono i possenti cervi del bosco.... Adamsberg "lo spalatore di nuvole"....
perchè in fondo sono così banali... ma profonde.... come tutte le cose semplici!!! In questo romanzo si ritrova anche un velo di esoterismo, di magia medioevale,  molto noir ... e tanta psicologia umana. Un bel giallo in cui si da importanza alle impronte, alle tracce, ai dettagli irrilevanti che tuttavia portano alla deduzione finale. L'autrice si diverte a condurci fuori strada... io ho avuto fin dall'inizio un lieve dubbio sull'identità dell'assassino ma lei è riuscita a distogliermi e c'è riuscita immergendomi nella simpatica  e straordinariamente umana squadra dell'Anticrimine parigina, mi ha spinta a ragionare con loro come se fossi parte integrante di quella squadra e non una lettrice distaccata. La cultura

Unico rimpianto è aver conosciuto quest'autrice partendo dal suo ultimo romanzo.... avrei dovuto iniziare in ordine di pubblicazione, in quanto molti tratti dei suoi personaggi vengono forse dati per scontati perchè descritti nelle precedenti avventure.

Non è proprio un capolavoro come recita la copertina ma un piacevolissimo romanzo.... che fa riflettere più di quanto si creda. Un ' ultima considerazione dopo il romanzo di Faletti in cui il protagonista è praticamente il fantastico cane Silent Joe (che aiuta a risolvere i misteri ed è delineato psicologicamente meglio di un umano).... anche in questo romanzo abbiamo un animale detective, perfettamente dipinto, pigro e coraggioso..... il mitico gatto Palla!!!!

"Il televisore del bar trasmetteva una partita di calcio. Il commissario guardò per un istante gli uomini che correvano sull'erba in tutte le direzioni, seguiti appassionatamente dai clienti, che mangiavano con la testa alzata verso lo schermo. Adamsberg non aveva mai capito questa faccenda delle partite. Se a dei tizi faceva piacere lanciare un pallone in una rete, cosa che gli sembrava comprensibilissima,a che pro mettergli di fronte un'altra banda di tizi per impedirgli di lanciare la palla in rete? Come se, allo stato naturale, non esitesse abbastanza gente sulla terra che ti impedisce continuamente di lanciare i tuoi palloni dove meglio credi."....... ah ah grande frase, la condivido .... evviva il surrealismo!!!

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