sabato 7 ottobre 2006

Vita

Due giorni fa mia nonna è entrata al pronto soccorso, lucida e sulle sue gambe. Il problema, l'unico apparente problema era che vomitava. I miei genitori, come al solito molto scrupolosi, hanno deciso di condurla in ospedale. Oggi mia nonna è in un letto, ferma, incapace quasi di muoversi e sta quasi completamente perdendo la memoria. Facendo gli esami del sangue hanno scoperto dei valori sballati, in particolare gli enzimi muscolari molto alti. Il sospetto è rabdomiolisi, una malattia (oltretutto di scoperta piuttosto recente) causata dalla lisi muscolare. Un muscolo a causa di una caduta, di troppo sport (malattia degli atleti) o anche per assunzione di droga, si deteriora diventando quasi necrotico e immette nel sangue delle tossine nocive che vanno ad intaccare i reni. Oggi ero lì con lei e cercavo di distrarla chiacchierando, nonostante le sue risposte fossero in realtà confuse. La guardavo e mi sentivo nuovamente piccola e impotente. Premetto che con tutti i miei nonni ho fantastici ricordi legati all'infanzia ma purtroppo crescendo ho scoperto in loro un qualcosa di freddo, a volte un egoismo talmente forte da sfociare nella cattiveria pura, a volte semplice piacere di creare zizzannia in famiglia, a volte la mancanza totale di sensibilità verso di me che pur credo di aver a lungo lottato per essere una buona nipote. Questi comportamenti nei miei confronti e nei confronti dei loro figli (i miei genitori) mi hanno spesso fatta soffrire, invidiando coloro che potevano gioire della grande ricchezza di possedere dei veri nonni. Tuttavia oggi lì mi sentivo piccolina e nulla di veramente crudele delle azioni della nonna mi sovveniva alla memoria, ma solo i ricordi più dolci dell'infanzia. Qua sarebbe semplice sfogarmi sul mio stato d'animo, sulla paura di quello che l'attende e che ci attende, sarebbe semplice iniziare a fare considerazioni sulla vita che sa essere spietata, sul fatto che questo 2006 è stato veramente un anno di m....,   sarebbe semplice ma sorvolo. Un' unico pensiero continua a frullarmi nella testolina. E' la seconda volta che mi trovo al capezzale di una persona anziana, da me amata, in procinto di perdere forze e memorie e in questi ultimi sprazzi di ricordo ho sempre sentito discorsi, che seppur confusi, celati e velati sono chiarissimi... e riguardano i rimorsi e i rimpianti. Alla luce di questo ho avuto piena conferma che nella vita bisognerebbe cercare sempre di assecondare i propri sogni, ma soprattutto di comportarsi il più rettamente possibile. In un momento del genere, quando la testa (o la vita) ti sta lasciando la coscienza prende il sopravvento: si parla degli errori e delle mancanze verso i figli e verso il marito, si parla della propria famiglia volontariamente abbandonata, si parla della mancanza di amici veri. Non esiste più il denaro o i beni materiali, quelli vengono dimenticati. L'unico grande investimento di questa vita sono gli affetti, i veri amici e i veri familiari, e un comportamento retto e morale nei loro confronti... tutto il resto è veramente secondario. Un bacino da una missmeletta triste, confusa e amareggiata!!!

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