martedì 24 ottobre 2006

Libri ... la soluzione

Il quiz si è dunque concluso e, come riportato nei commenti, si trattava dei seguenti libri:

 1) "Piccole donne" di L.M.Alcott : rappresentante l'infanzia. A dire il vero ho letto questo libro in epoca piuttosto tarda ma il film e i cartoni animati me li sono goduti da piccola, sognando e immedesimandomi nella fantastica figura di Jo. Nel Natale del 2001 i miei genitori mi hanno regalato una pregiata edizione di questo testo e nel frontespizio è stata scritta da loro questa bellissima dedica " Adesso che leggi libri impegnati e ricercati, ricordati da dove sei partita. E' difficile riprendere un sogno però a volte accade... specie in un giorno magico come questo"
2) "Cime tempestose" di Emily Bronte: rappresenta invece l'adolescenza, in particolare quella fase di abbandono dell'infanzia, in cui ricercai l'ottocentesco gusto per il romantico e il gotico In realtà la mia passione era rivolta a tutte le sorelle Bronte, alla loro vita, alla loro forza e al loro coraggio. Non so se oggi riuscirei a rileggerle, ma prima di morire devo assolutamente compiere un pellegrinaggio ad Haworth ad omaggiare la tomba di Charlotte.
3) "La misteriosa fiamma della regina Loana" di Eco: infine dovrebbe rappresentare la mia contemporaneità... legata anche al tema del ricordo e della dimenticanza.

Infiniti autori in realtà mi hanno tenuto compagnia in questi 28 anni, facendomi provare altrettante infinite emozioni. Questo specchietto è molto riduttivo e poco rappresentativo. Le fasi non sono state mai così ben delineate e all'età di 8-9 anni mi ritrovai già a leggere romanzi impegnati come "La leggenda del santo Bevitore" e " Lettera ad un bambino mai nato". La letteratura per l'infanzia fu più uno svago da adolescente. Mi sono per esempio divorata tutta le serie di "anna dai capelli rossi" all'età di 17 anni. (AHH AHHH che vergogna!!!). Manca nello schemino la fase del cambiamento, quella che mi fece abbandonare il lato ottocentesco romantico per quello più reale: il merito fu in gran parte di Banana Yoshimoto e Simone de Beauvoir...spero che questo accostamento non stoni troppo. L'Università invece mi ha avvicinata a letture più impegnate che mi hanno consentito di, non formare, ma confermare la mia coscienza politico-sociale. Sempre grazie all'Università ho avuto modo di leggere interamente ed amare testi che mai arbitrariamente avrei avvicinato o che la scuola superiore mi aveva portato ad odiare: tra questi è forse mostruoso ammetterlo ma includo "La Divina commedia". E' incredibile constatare come nel tempo i gusti cambino e mutino a seconda del vissuto. Ci sono momenti che richiedono il romanzetto leggero, di svago, altri in cui si può tranquillamente affrontare un pesante saggio o sentire la necessità di divorare un bel romanzo, vivere di nuovo una bella storia. Così si sorvolano 1000 generi diversi e ognuno sa trasmetterti qualcosa. Al momento sto leggendo "Martin Eden" consigliato da anni dal consorte e dal papà. E' sicuramente un testo meraviglioso, che tratta una bella storia di crescita e maturazione, ma fatico a procedere la lettura a causa dello stile non poco ottocentesco (1909) ... genere che per altro in passato ho alquanto divorato, amato e perfino emulato!!! Purtroppo qui non posso, ne' ho la presunzione di farlo, citare tutti gli autori e i generi importanti per me... e in un solo post non ho la capacità di condensare in gocce quanto siano importanti i libri per la sottoscritta... ma, come diceva Neri Marcorè emulando Alberto Angela..., "se avete la pazienza di seguirmi" lo capirete. Un augurio di felice lettura a tutti!!! Da missmeletta

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